Cultura
22 settembre, 2008

La creatività e il mercato: i nuovi stilisti scelti da IED

Hanno sfilato per My Own Show gli astri nascenti della moda, selezionati tra gli studenti delle sedi IED di tutto il mondo: in passerella per ciascun esordiente 12 uscite, tra ricerca e creatività

Sono giovani, pieni di entusiamo e di energia i nuovi talenti creativi che l'Istituto Europeo di Design (IED) ha portato in pedana l'altra sera con la sfilata My Own Show, evento clou della prima giornata delle passerelle del calendario di Milano Moda Donna. La scuola, riconosciuta a livello internazionale come un vivaio degli astri nascenti del futuro della moda e del design, ha riproposto anche quest'anno il connubio fra la creatività giovane dei ragazzi delle sedi IED di tutto il mondo e l'esperienza di un pool di aziende leader del settore moda: Valentino Fashion Group, Mariella Burani Fashion Group, Ittierre, Cesare Paciotti, Moschillo -Falber, Pal Zileri Gruppo Forall e la storica azienda pellettiera Sapaf 1954.

Le maison italiane non solo hanno selezionato, sotto la presidenza di Franca Sozzani, direttore scientifico dello IED, gli otto progetti presentati dagli studenti dell'istituto, ma hanno anche prodotto le minicollezioni dei giovani stilisti: 12 uscite per ciascuno degli esordienti. "Quest'anno più ancora che negli anni precedenti abbiamo privilegiato chi ha mostrato di sapere coniugare creatività, alto tasso di ricerca e orientamento al mercato. Come è giusto che sia quando si sfila in una città come Milano, dove la stravaganza cede il passo a un sano realismo" ha spiegato Andrea Batilla, direttore dello IED Moda Lab di Milano. In generale molti dei capi presentati in pedana, applauditi oltre che da un parterre di addetti ai lavori, anche dall'attrice Ottavia Piccolo, strizzano l'occhio alle forme anni'30, con un pizzico di nostalgia per una sartorialità in via d'estinzione rivissuta però con uno sguardo ironico e contemporaneo.

Come nel caso dei capi da uomo disegnati dal napoletano Vito Colacurcio e prodotti da Pal Zileri dove elementi tipici del guardaroba maschile, come bretelle, cravatte e capispalla sono ricontestualizzati con un tocco di verve dadaista : dai pantaloni di foggia orientale a quelli a vita altissima fino ai bermuda arricciati. Degni di nota anche i modelli femminilissimi prodotti dal gruppo Burani per Salvatore Piccione che sogna di lavorare da Balenciaga e Yves Saint Laurent, e quelli, realizzati da Ittierre, del duo formato da Alberto dalla Colletta, già arruolato dall'ufficio stile di Prada, e Veronica Panati entrambi dello Ied di Milano :" Ci siamo ispirati alla sensualità visionaria di Monica Vitti nel film di Antonioni Deserto rosso ma con uno spirito surreale e ricco di humour che si può ritrovare ad esempio nelle gonne plissé goffrate o nelle tuniche decorate da ciuffetti di capelli posticci". Saranno famosi? Per ora non si sa. Sta di fatto che questa opportunità vale sicuramente di più di un semplice colloquio di lavoro in una maison blasonata.

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