Cultura
settembre, 2009

Caro pc cantami la buonanotte

placeholder

Problemi di insonnia? Ora alle terapie farmacologiche si affiancano quelle elettroniche. Per monitorare il cervello di notte, individuare la cause e ristabilire i ritmi circadiani

L'ultimo in ordine di tempo arriva dagli Stati Uniti. Si chiama Zeo e, al prezzo di 400 dollari (poco meno di 280 euro), si può comprare sul sito Myzeo.com. A prima vista lo Zeo sembra una radiosveglia. In realtà - come recita il suo slogan - è un Personal Sleep Coach. In altre parole è uno strumento in grado di osservare e studiare, minuto per minuto, il nostro sonno. Come? Attraverso una fascetta che si mette attorno alla testa prima di andare a dormire. Questa ha il compito di captare gli impulsi elettrici che il nostro cervello produce durante il sonno. Gli impulsi vengono quindi trasferiti senza fili alla stazione che si trova sul comodino. Una volta svegli, l'apparecchio ci fornisce il risultato della dormita. Attraverso dei grafici mostra come sia stata la qualità dei diversi stadi, da quelli più leggeri fino alla fase Rem. Per ogni sonno, Zeo evidenzia per esempio quali siano le differenze con le notti precedenti, indicando in quali momenti abbiamo avuto un sonno più pesante. Tutti questi dati sono visualizzabili su un computer. All'interno dello Zeo, infatti, c'è una card collegabile a una chiavetta Usb: la scheda memorizza i dati inviati dalla fascetta durante la notte e li può portare su un pc dove non solo si può verificare quante volte ci siamo svegliati (anche se non ce lo ricordiamo), ma anche sapere quali sono i comportamenti da adottare per un sonno migliore. Non solo: il software che gestisce sul computer tutti i dati 'catturati' dallo Zeo mette a disposizione lo Sleep Journal, una sorta di agenda sulla quale annotare tutti i possibili ostacoli al nostro buon sonno (alcol, caffè, poco o troppo tempo dedicato a dormire, ore al telefono o al computer a letto e così via): riempiendo le diverse voci, il programma ci offre consigli per dormire nel modo migliore possibile.

Zeo è solo uno dei dispositivi elettronici legati al sonno che negli ultimi tempi sono usciti sul mercato. Uno più semplice, ma che negli Usa sta avendo un gran successo, è lo Sleeptracker acquistabile su Internet (su Sleeptracker.com) a partire da 130 euro. Di che cosa si tratta? è un orologio da polso digitale che a differenza dello Zeo non monitora il nostro sonno attraverso gli impulsi elettrici del cervello, ma con un accelerometro, un sensore di movimento simile a quello che c'è dentro l'iPhone per adattare l'orientamento di una immagine a quella del telefonino. Lo Sleeptracker è quindi una sveglia in grado di capire quando ci stiamo muovendo di più (e non siamo dunque in una fase di sonno pesante) e di suonare quando siamo più prossimi a un risveglio naturale. "Sleeptracker non si attiva come una normale sveglia durante la fase più profonda del sonno, ma rileva i cosiddetti momenti di semiveglia, ovvero dei brevi periodi tra le fasi Rem e quelle di sonno leggero. Così facendo, sarete svegliati al momento giusto nell'ambito del lasso di tempo che avrete scelto voi stessi", spiegano dall'azienda americana: se dunque dobbiamo alzarci dal letto alle 7 del mattino, sullo Sleeptracker impostiamo un arco di tempo (per esempio dalle 6,30 alle 7) all'interno del quale vogliamo svegliarci; l'orologio non farà altro che individuare il momento di sonno più leggero per svegliarci. Questo impedisce il 'brusco risveglio' che rovina la giornata a molti.

Lo Zeo o lo Sleeptracker rappresentano solo la punta di un iceberg. Lo stile di vita sedentario, tipico soprattutto dei paesi occidentali, sta facendo crescere la popolazione di coloro che soffrono di disturbi del sonno. Solo in Italia ci sono 12 milioni di persone afflitte dall'insonnia, disturbo che ne causa altri come la fatica a memorizzare o a concentrarsi. Ecco quindi che il business dei rimedi hi-tech potrebbe diventare sempre più florido nei prossimi anni. Tanto che se nel 2005 il mercato legato ai disturbi del sonno valeva 4,3 miliardi di dollari, secondo un rapporto della Spectra Intelligence (azienda specializzata nel ricerche di mercato in ambito medico) il giro d'affari crescerà del 158 per cento, arrivando a 11 miliardi di dollari fra 'terapie tecnologiche' e farmacologiche.

Lo hanno capito diverse aziende che fino a qualche anno fa si occupavano esclusivamente di elettronica. è il caso della Philips che sta portando in commercio diverse soluzioni: dal Wake-up Light, la lampada che riproduce suoni e luci dell'alba per un risveglio più dolce, ai device della Respironics, società acquistata un paio di anni fa e che si occupa di realizzare dispositivi per diagnosticare e curare i problemi respiratori durante il sonno. Prodotti che stanno avendo un discreto successo:"Il motivo è semplice", spiega Laura Adorni di Respironics: "L'8 per cento della popolazione adulta soffre di disturbi della respirazione durante il sonno e la maggior parte degli ospedali non ha gli strumenti adeguati per identificare e curare questi problemi. In futuro, quindi, ci saranno a casa sempre più dispositivi che capiranno qual è il disturbo del nostro sonno e interverranno di conseguenza".

Tra gli apparecchi simili c'è anche il PulseOx 7500 della Spo Medical, un braccialetto capace di monitorare alcuni parametri del flusso sanguigno e il battito cardiaco e in grado di segnalare alcuni disturbi del sonno. Più o meno la stessa funzione di diversi guanti hi-tech (per esempio il Watch-Pat 100), utili a controllare invece le apnee nel sonno, ovvero le pause nella respirazione mentre si dorme.

E presto ci saranno anche gli occhiali capaci di farci riposare meglio. Non si dovranno indossare a letto, ma quando saremo svegli. è quello che ha pensato un gruppo di ricercatori del Rensselaer Polytechinc Institute di New York. Che ha sviluppato un prototipo di occhiali in grado di ripristinare un corretto ritmo circadiano, il ciclo di circa 24 ore caratterizzato da una parte di sonno e una di veglia e il cui rispetto è fondamentale per la salute dell'organismo.

Vivere troppo al chiuso, lontani dalla luce naturale del Sole, può alterare questo ritmo, poiché il nostro sistema nervoso non registra il 'giusto' alternarsi fra il giorno e la notte: "Lo schema luce-buio sincronizza meglio di ogni altro stimolo il nostro ritmo circadiano con il ciclo solare delle 24 ore", spiega Mariana Figuerio del Lighting Research Center presso l'istituto Usa: "Lo stimolo luminoso viaggia attraverso la retina per raggiungere il nostro centro di controllo nel cervello". Gli occhiali emettono quindi una particolare luce blu in grado di influenzare il ritmo circadiano, regolandolo. La luce agisce sui livelli di melatonina nel corpo e a seconda delle proprie abitudini e dell'illuminazione del proprio ambiente di lavoro si devono indossare gli occhiali a determinate ore per un determinato periodo: in questo modo si riequilibrano i livelli di melatonina e si ripristina un corretto ciclo sonno-veglia.

Certo, esteticamente gli occhiali sono un po' bruttini; ma con quella luce blu sulla montatura e il giusto marketing potrebbero un giorno diventare addirittura di moda.

www.chip-chip.it

ha collaborato Caterina Visco

L'edicola

In quegli ospedali, il tunnel del dolore di bambini e famiglie

Viaggio nell'oncologia pediatrica, dove la sanità mostra i divari più stridenti su cure e assistenza