Quasi mai è l'architetto a scegliere il luogo dove il destino lo porterà a costruire la prossima opera. Steven Holl si è trovato costretto tra una strada a scorrimento veloce e una fabbrica di camicie su una piccola radura. Era destino che costruisse un piccolo museo a Herning, nella penisola dello Jutland in Danimarca.
L'architetto newyorkese, professore a Columbia University, tenendo fede alla sua tradizione del moderno ha costruito un complesso culturale in cui hanno trovato la sede due sale per mostre e una concept hall/auditorium. Naturalmente a tutto questo si aggiungono ristorante-caffetteria, uffici, depositi, servizi e hall collocati attorno al nucleo centrale espositivo.
Il tutto nasce da un fatto degli anni Sessanta. Aage Damgaar, mecenate e proprietario della fabbrica di camicie aveva ospitato Piero Manzoni, a cui aveva posto come condizione lasciare le opere create. Manzoni ne produsse più di una quarantina, e sono queste il cuore del nuovo centro d'arte.
Il museo è realizzato in cemento bianco, e le facciate sono (non è una novità) realizzate su un supporto di lattice che riporta la superficie a una tessitura casuale. L'edificio è coperto a sua volta da un'interessante struttura costituita da fasce curvilinee in acciaio. Il tetto deborda con leggerezza. Alcune aperture trasformano i muri in quinte da cui vedere il paesaggio.
Le opere di Holl dal Museo Kiasma del 1998 a Helsinki hanno raggiunto una maggiore sintesi attraverso la semplificazione del linguaggio. Il museo di Herning pur di dimensioni modeste è esempio della maturità dell'architetto americano. Negli anni, costruendo regolarmente ha acquisito un maggiore controllo dei suoi strumenti e della sua poetica.