Si gioca tutto il giorno a Billund, in Danimarca, nel quartier generale di Lego. Quando si tratta di sperimentare insieme ai bambini le costruzioni con i mattoncini colorati, certo. Ma non solo: in ogni angolo sono allestite aree ludiche in cui i colleghi si sfidano a calciobalilla, si rilassano e socializzano in ogni momento di pausa.
A Londra, invece, nella sede centrale di Virgin, la compagnia fondata da Richard Branson, gli architetti hanno ricostruito l'ambiente dell'aeroporto e dell'aereo - cabine di pilotaggio, fusoliere, check-in, grandi vetrate come quelle che si affacciano sulle piste di atterraggio - per motivare i dipendenti e ricreare l'atmosfera febbrile dell'attesa che precede la partenza e l'arrivo.
Negli ultimi vent'anni i luoghi di lavoro hanno conosciuto una trasformazione epocale. Prima il boom di open space sempre più sofisticati che favoriscono lo scambio delle idee e la coesione del gruppo, poi la meteora della new economy con la fusione casa-ufficio nelle startup, infine la tendenza delle compagnie globali a disegnare i propri uffici con stile e originalità, come elemento integrante del brand, per stimolare la creatività dei dipendenti.
Due libri fotografici, appena usciti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, illustrano le soluzioni più innovative degli ultimi anni. In I wish I worked there! A look inside the most creative spaces in business (John Wiley&Sons editore, 256 pagine, 39.99 sterline), gli autori - i designer Kursty Groves e Will Knight e il fotografo Edward Denison - raccontano il loro viaggio appassionante nei venti uffici più "illuminanti" del mondo, alla ricerca dell'approdo ideale: Aardman Animations, Ltd, Bloomberg Llc, DreamWorks Animations Skg, Dyson, Electronic Arts, Google Inc, Hasbro, Innocent Drinks, Johnson&Johnson, Lego, Nike inc., Oakley, Philips Design, Procter&Gamble, Sony Design, Sony Music, T-Mobile Usa, Urban Outfitters, Virgin, Walt Disney Imagineering.
Sull'altra sponda dell'Oceano, invece, Russell Shubin e Robin Donaldson, due grandi architetti specializzati nella progettazione di abitazioni private e spazi di lavoro creativi, sono i protagonisti di Live+Work: modern homes and offices: the Southern California architecture of Shubin+Donaldson (Oro editions, 252 pagine, 60 dollari, con un saggio di Joseph Giovannini). La monografia ripercorre gli ultimi dodici anni della collaborazione tra i due progettisti attraverso fotografie, testi, disegni, schizzi: un concentrato straordinario della cultura del lavoro creativo in questa parte di America, dieci uffici scelti tra società di produzione e post-produzione cinematografica, studi per la grafica e gli effetti speciali, agenzie pubblicitarie, leggende come Saatchi&Saatchi e Ogilvy&Mather e società emergenti come Ground Zero Advertising e Fuel Design & Productions.
Nel caso dell'agenzia indipendente di comunicazione e brand consulting Davidandgoliath, ad esempio, Shubin e Donaldson hanno disegnato gli spazi per favorire la sperimentazione e l'incontro tra i colleghi, anche in maniera inconsapevole. "Nel nostro progetto le aree ludiche - spiega Shubin nel libro - rappresentano il luogo della collaborazione creativa e della nascita spontanea delle idee". Nella scuola di cinema e video Brand New School a Santa Monica (Los Angeles), invece, il confine tra casa e ufficio viene definitivamente abolito. "Anche se si tratta di uno spazio industriale - spiega Donaldson nel volume - possiede alcune funzioni domestiche. Le aziende creative hanno capito che le persone rendono di più se lavorano in un ambiente confortevole come una casa". E se il motto "working at home and homing at work" funzionasse anche in uffici pubblici e ospedali?