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Cultura
novembre, 2011

Mattotti, il fumetto sbarca sul tablet

Ipertesti. Rimandi musicali e letterari. Filmati. Suggestioni grafiche e pittoriche. Il cartoonist porta su iPad le sue tavole su Dr. Jeckyll e Mr. Hyde

Nel 2002 il disegnatore Lorenzo Mattotti e lo sceneggiatore Jerry Kramsky (pseudonimo di Fabrizio Ostani) pubblicano l'adattamento di "Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde" di Robert Louis Stevenson. E subito i lettori restano abbagliati da uno dei capolavori del fumetto, che dimostra appieno le potenzialità espressive del cartooning. Oggi quella sorpresa ritorna nella versione per iPad che Einaudi mette gratuitamente a disposizione dei lettori.

Il "Jekyll & Hyde" di Mattotti e Kramsky, anche grazie ai "tradimenti" apportati al testo originario - il cambio dell'ambientazione, dalla Londra Vittoriana dell'ottocento alla Berlino degli anni '30 - diventa una coinvolgente analisi del male assoluto e delle sue manifestazioni nell'animo umano. Un Mattotti in stato di grazia, poi, fonde nell'iconografia della storia ogni genere di suggestione grafica e pittorica, da Otto Dix a Francis Bacon, da George Grosz alla rivisitazione completa dell'espressionismo, in un turbinio di suggestioni cromatiche che rendono perfettamente l'eterno conflitto presente all'interno di ognuno, conflitto cui Jekyll dà carne e autonomia liberando il suo doppio Hyde (in chiave psicanalitica Freud li considererebbe la personificazione del rigore del Super-Io e delle pulsioni dell'Es).

Oggi, a dieci anni di distanza, dopo aver conquistato riconoscimenti internazionali come il prestigioso Eisner Award (2003), le sessantaquattro tavole di "Jeckyll & Hyde" vivono una nuova incarnazione su iPad: tra ipertesti, approfondimenti, rimandi letterari e musicali che aggiungono nuove dimensioni alla lettura, offrendo (parallelamente all'approccio tradizionale) l'inestimabile possibilità di un viaggio all'interno della creazione dell'opera, condotti per mano dall'autore. Una possibilità, tra l'altro, che si avvicina a chi è abituato più a smanettare su ogni genere di gadget elettronico, che non a sfogliare un volume cartaceo, ma attrae anche i lettori tradizionali.

Il tragico destino dell'orgoglioso e rispettabile Dr. Henry Jekyll e delle sue ricerche scientifiche sulla dualità dell'anima che danno vita all'abominevole Mr. Edward Hyde sono qui arricchite, tra l'altro, dalla possibilità di visionare un filmato di circa un'ora. Qui l'intero fumetto è recitato e musicato in una performance andata in scena solo un paio di volte dove Paolo Mattotti (fratello del disegnatore) recita le battute del protagonista, affiancato dalle voci di Kramsky, Serena Di Blasio e Luca Martini. Tutto mentre scorre un montaggio delle immagini del testo, sostenute dalle musiche e da effetti sonori di Giovanni Bedetti e dello stesso Paolo Mattotti.

"Quando mi è stato chiesto di fornire materiali per la versione iPad ho dato fondo al mio archivio", spiega Lorenzo Mattotti che, fin dall'inizio della sua carriera, è uno dei più grandi innovatori del cartooning. È un ventiduenne studente d'architettura quando, nel 1976, pubblica i primi disegni su "Re Nudo", ma da allora la sua attività si espande a dismisura: alterna alla produzione di graphic novel, sempre in equilibrio tra pittura e avventura, un'intensa attività d'illustratore, iniziata su "Vanity Fair" ed estesa alla cartellonistica. Si spinge poi nei territori del cinema (nel 2004 realizza le sequenze di raccordo tra gli episodi di Wong Kar-wai, Steven Soderbergh e Michelangelo Antonioni in "Eros") e dell'animazione: suoi il design dei personaggi e i fondali del "Pinocchio" di Enzo D'Alò, che uscirà nel 2012.

Sulle pagine di "Jekyll & Hyde", primo iper-fumetto della storia dei comics, si possono oggi cliccare le vignette di ogni tavola per accedere a un altro mondo. Di volta in volta si possono trovare i frammenti di una lunga intervista in cui Mattotti spiega i riferimenti pittorici del lavoro, mostra bozzetti preparatori e studi sui personaggi, ci porta nella sua bottega per una comprensione completa della genesi del volume. Oppure si può leggere il testo originale di Stevenson (nella traduzione di Fruttero e Lucentini). O vedere il volume sottolineato da Kramsky che è alla base della riduzione: perché, sottolinea Mattotti, "il nostro intento era rimanere il più possibile fedeli alle parole di Stevenson, capace di precorrere le visioni di orrore germinate nel secolo successivo".

Viene da chiedersi se Mattotti abbia già pensato ad altre riletture elettroniche dei suoi fumetti: "Anche se amo il silenzio e la fissità del fumetto, storie come "Fuochi", di cui avevo già realizzato una versione con dialoghi registrati, o "Stigmate", già trasposto al cinema da un regista spagnolo, si presterebbero. E magari accompagnare tutto con le musiche che ascolto mentre disegno queste storie: da Brian Eno a Peter Gabriel".

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