Cinque metri e dieci mesi. Tanto separa gli scienziati russi dalla superficie del lago Vostok, il più grande e profondo degli specchi d'acqua nascosti sotto il ghiaccio dell'Antartide formatosi 35 milioni di anni fa e rimasto isolato da almeno 15 milioni di anni.
Assomiglia agli oceani ghiacciati che ricoprono Europa, il satellite di Giove, e potrebbe nascondere tracce di forme di vita sconosciute. Il rischio, però, è che l'ultimo tratto di trivellazioni contamini l'ambiente, invalidando ogni ritrovamento.
Ma i ricercatori russi hanno un piano: un sensore segnalerà il contatto con l'acqua, a quel punto la trivella sarà estratta e l'acqua risalirà lungo il buco congelandosi immediatamente. Così potrà essere estratta dalle trivelle senza che queste tocchino la superficie del lago.
Dubbi a parte, una volta prelevati, ad analizzare i campioni alla ricerca di materiale genetico sconosciuto non saranno solo gli scienziati russi: diversi altri laboratori sparsi in tutto il mondo verranno impegnati in verifiche indipendenti.