2011, estate di caldo record. Lo dicono le previsioni meteo francesi, inglesi e tedesche che per i prossimi mesi prevedono temperature molto al di sopra della media. I governi dei tre paesi hanno già lanciato l'allarme: ondate di caldo e precipitazioni scarse metteranno a repentaglio la salute dei cittadini, l'agricoltura e addirittura l'economia dei loro stati, flagellandoli tra giugno e agosto.
In particolare la Francia potrebbe essere interessata da un'ondata di caldo del tutto straordinaria, dovuta alla combinazione di fattori ambientali ed energetici in grado di avere persino – secondo alcuni analisti (www.stratfor.com) - forti ripercussioni sulla scena politica.
La primavera 2011 è già stata oltralpe del tutto eccezionale: la più calda dell'ultimo secolo e anche la più asciutta degli ultimi cinquant'anni. Motivo in più per temere un'estate torrida, peggiore persino di quelle del 2003 e del 2005 che già causarono diverse vittime (addirittura quindicimila nel 2003, secondo quanto ai tempi riferì il Ministero della Salute) e molti problemi economici.
L'arrivo della grande ondata di caldo ha scatenato nuove polemiche sull'energia nucleare. Infatti, 24 delle 58 centrali atomiche francesi non sono dotate di torri di raffreddamento e per raffreddare il nocciolo dipendono dalle acque dei fiumi che le costeggiano. Ma se il livello delle acque dei fiumi dovesse scendere eccessivamente (per esempio per effetto di caldo intenso combinato con basse precipitazioni), alcuni dei reattori dovrebbero essere spenti per motivi di sicurezza. In particolare quelli lungo il Reno, nel sud-ovest della nazione, dove le temperature potrebbero toccare le punte più elevate.
Se le centrali atomiche dovranno essere spente, la Francia rischia di trovarsi a corto di energia, e quest'anno non può nemmeno più contare sull'abituale trasfusione dalla Germania, visto come noto, la Merkel ha spento otto dei suoi reattori subito dopo il disastro di Fukushima: una fonte di produzione energetica alla quale, insieme a quella inglese, la Francia attingeva in casi di emergenza per far fronte al suo fabbisogno interno durante il periodo estivo.
Intanto in Italia tutto tace, anche perché pare che la penisola sarà interessata solo parzialmente dall'afa e anzi, secondo alcuni meteorologi nostrani, al contrario, il 2011 potrebbe addirittura essere un anno con temperature più basse delle media.
Il Ministero della Salute, per ogni evenienza, ha comunque già promosso un Programma nazionale per la prevenzione degli effetti sulla salute da ondate di calore (http://www.ccm-network.it/documenti_Ccm/programmi_e_progetti/2011/caldo/programma-caldo_2011.pdf) per tutelare i cittadini più a rischio nel caso alla fine il caldo si presenti davvero. Evidentemente, le previsioni climatiche a lungo raggio appartengono ancora al regno delle probabilità. Il rischio però non è solo quello di ritrovarsi in pantaloncini a dicembre e in piumino ad agosto, ma che a forza di gridare 'al lupo' diventi impossibile una programmazione seria e di lungo periodo, che ci aiuti davvero in caso di necessità a far fronte a variazioni climatiche considerevoli e (a quel punto) inaspettate.