Prima contro l'Hiv, ora contro il cancro alla prostata: l'efficacia della circoncisione come strategia di prevenzione contro alcune malattie si conferma nello studio condotto da Jonathan Wright del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, pubblicato su "Cancer".
Secondo la ricerca, l'asportazione del prepuzio sembra ridurre il rischio generale di tumore della prostata del 15 per cento, e del 18 per cento delle forme più aggressive. Ma i benefici sembrano venir meno se la circoncisione avviene dopo l'inizio dell'attività sessuale.
Per giungere a questa conclusione, Wright ha intervistato circa 3000 uomini, la metà dei quali colpiti da cancro alla prostata, ha considerato quanti di loro erano stati circoncisi e ha annotato l'età del primo rapporto sessuale. Combinando i dati ha scoperto che l'antica pratica ha un effetto protettivo.
Un effetto che, secondo il ricercatore, sarebbe dovuto alla rimozione della mucosa prepuziale, ambiente ideale per la crescita di patogeni trasmessi per via sessuale. Asportando questo tessuto sembra dunque possibile contrastare l'infiammazione della ghiandola prostatica, ritenuta una delle cause dello sviluppo del tumore.