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Un'umanità vera, lontana dai locali patinati e dai templi del 'fashion system'. E' la metropoli lombarda raccontata dalle splendide fotografie di Alessandro Belgiojoso: l'apecar di un fioraio, un vecchio tram fermo, una coppia che balla davanti alla Borsa

Un vecchio tram in legno riposa al deposito. Dal retro di un Ape Piaggio un fioraio mostra le piante. Un gruppo di coppie balla un tango a Piazza Affari. È una Milano diversa quella raccontata dalle fotografie di Alessandro Belgiojoso e dalle parole di Giovanna Poletti Spadafora, nel volume "Inafferrabile Milano" (Silvana Editoriale), quinto capitolo della collana con cui la maison Hermès celebra la bellezza delle città italiane.

Lontana dal fashion system, dai locali patinati e dagli hotel di lusso, è una città meno frenetica. Che svela la sua anima tradizionale, legata alla memoria e all'artigianalità. La moda c'è, il design anche. Ma incastonati in un'atmosfera più riflessiva.

«Città operosa e poliedrica, inafferrabile nel suo incessante e metamorfico divenire», la definisce Francesca di Carrobio, amministratore delegato di Hermès Italia. Il libro racconta Milano attraverso l'occhio della griffe.

Un tour che porta dai palazzi storici al brulicare dei Navigli. Ci sono il Duomo e l'Arco della Pace, le leccornie della pasticceria Cova, la gente che sfoglia il giornale al Fioraio Bianchi Caffè. Il volume punta ad afferrare le tante anime della città: le modelle che sfilano alla Biblioteca Braidense, le gru al lavoro al quartiere Garibaldi. E i panettoni appena sfornati da Vergari, storico forno in zona Martesana.

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