Lo sostengono due astronomi di Harvard, basandosi sul calcolo delle stelle simili al Sole e ai loro satelliti. Nemmeno lontanissima, in termini galattici: e con i telescopi Nasa potremmo scoprirla

Pochi anni fa ci si chiedeva se esistessero. Ora due astronomi di Harvard mostrano che i pianeti abitabili in grado di ospitare la vita sono innumerevoli. E se i calcoli presentati al meeting della American Astronomical Society sono esatti, qualcuno è molto vicino a noi.

Courtney Dressing e David Charbonneau hanno sfruttato il lavoro del telescopio spaziale Nasa Kepler, che dal 2009 osserva oltre centomila stelle della Via Lattea cercando pianeti simili alla Terra. Pianeti così lontani sono invisibili anche ai telescopi, ma si rivelano quando passano davanti alla stella oscurandola leggermente. Kepler nota oscuramenti deboli come quello di una mosca sul faro di un'auto che, se si ripetono con regolarità, tradiscono la presenza del pianeta.

Kepler analizza le stelle simili al Sole, ma nel suo campo d'osservazione ne cadono anche altre, fra cui le nane rosse, molto più piccole e deboli. Scrutinando i dati sulle nane rosse, Dressing ha scoperto che il 6 per cento di loro sembra avere un pianeta di dimensioni simili alla Terra che orbita nella zona abitabile, cioè alla giusta distanza perché la temperatura sia mite ed esista acqua liquida.

Il 6 per cento sembra poco, ma le nane rosse sono i tre quarti delle stelle della nostra galassia, e moltissime sono a pochi anni luce dalla Terra. Secondo Dressing, un pianeta abitabile dovrebbe esistere entro 13 anni luce dal nostro. E scoprirlo non sarebbe difficile: con stelle così fioche l'oscuramento prodotto dal pianeta è molto maggiore (come la mosca davanti a una candela anziché al faro) e potrebbe essere visibile da telescopi a terra. E la luce che giunge dalla sua atmosfera potrebbe rivelare composti che non sono prodotti dai processi geologici, segni probabili di vita microbica.

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