“Mamma, quel buono è generoso”, verrebbe da parafrasare la famosa aria della “Cavalleria rusticana”: la somma di 500 euro impegnata in libri e spettacoli illuminanti può veramente contribuire a far conoscere meglio
la “musica d’arte” a un diciottenne. Intanto potrebbe farsi una piccola biblioteca.
Qualche consiglio: in “Come ascoltare la musica” (Garzanti, euro 12) il compositore Aaron Copland fornisce non solo le basi di estetica e di storia, ma anche nozioni più semplici come l’Abc del solfeggio. Per chi vuole avere una visione d’insieme, la “Breve storia della musica” di Massimo Mila (Einaudi, 15 euro) rappresenta fin dal Dopoguerra una lettura ideale.
Dal canto suo Zecchini editore, andando più addentro ai repertori, ha curato una collana introduttiva alla sterminata letteratura classica in cinque volumi, rispettivamente dedicati alla sinfonica, a cura di Ettore Napoli (35 euro), al teatro d’opera, di Aldo Nicastro (35 euro), alla musica pianistica, di Piero Rattalino (45 euro), alla musica da camera (49 euro) e a quella da concerto (43 euro), entrambi a cura di Claudio Bolzan. Per chi vuole saperne di più sulla musica dei nostri giorni in “Note d’autore” (Postmediabooks, 21 euro) Ricciarda Belgiojoso ha intervistato ventinove compositori sulla cresta dell’onda.
Ed ecco una sintetica storia della musica con gli eventi della stagione in corso (un giovane, grazie agli sconti previsti per lui, se la può cavare spendendo circa venti euro a spettacolo).
Per quanto riguarda l’opera, Monteverdi, fra i suoi padri fondatori, si può ascoltare alla Scala dal 22 settembre con l’“Incoronazione di Poppea” diretta da Alessandrini. Il Settecento può essere ben rappresentato da “Le nozze di Figaro” di Mozart, dal 24 settembre al San Carlo di Napoli con la bacchetta di Ferro.
Il primo Ottocento con “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, al Regio di Torino dall’11 maggio con Noseda, e con “L’Italiana in Algeri” di Rossini dal 15 marzo al Goldoni di Firenze con Campanella. Il Romanticismo nel pieno fulgore grazie a “Traviata” di Verdi alla Fenice di Venezia dall’8 aprile con Santi, e nella Decadenza wagneriana con il “Götterdämmerung”, al Massimo di Palermo fino al 4 febbraio con Reck.
Per il Novecento il “Trittico” di Puccini sarà in scena all’Opera di Roma dal 17 aprile con Rustioni. E “Salome” di Richard Strauss con Luisi, dal 21 maggio al Carlo Felice di Genova.
Strumentale: per Bach e il Barocco niente di meglio di una visita al “Trasimeno festival” diretto dalla pianista Angela Hewitt, dal 30 giugno, Per Mozart nella Capitale c’è l’omaggio di Santa Cecilia alle sue sinfonie, dal 13 febbraio con la bacchetta di Carydis. A Beethoven ci avvicina Mariotti, al Teatro Comunale di Bologna il 6 e 7 febbraio, con la monumentale Nona sinfonia. Il Romanticismo ha per protagonista Schumann grazie a Chailly, dall’8 giugno alla Scala. Alla musica del Novecento provvede il Costanzi di Roma il 13 maggio, con “Formazioni” di Berio e la suite da “Il mandarino meraviglioso” di Bartók. Dirige Walker.