Miami, dove il mare è una dependance dell’albergo, i tramonti sono ossigenati, dove vivere il paradiso di una vita depilata... Tradotta sulla scena del Mercadante di Napoli, la location di “Madame Pink” , scritta da René de Ceccatty e Alfredo Arias regista, è un interno con piante grasse al neon verde, sipario decorato con ossi di cane, porte laterali di ossi sesquipedali, un divano a forma di labbra rosse come quello di Dalí per Mae West.
Orchestrina e musica anni ’70, costumi e parrucche che esagerano senza timore questa favola rosa americana dove convivono “amore e violenza, pallottole e baci”. Mai comprare un cane pretenzioso e criminale è il monito subito contraddetto da Madame Pink che si annoia col marito dentista, e a colmare il vuoto arriva la pelosa cagnetta rosa Roxy, che può «ballare come una star / i morsi sono baci da conquistar / no so se mordere o baciare». Le sconvolgerà la vita portandole via marito e amante Badman, riducendolo a un quadro di Pollock quando lui vorrebbe lasciarla.
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Con questa commedia con canzoni e cane, Arias vira in surrealismo sofisticato il bestiario abituale della sua attitudine (quarantennale) alla rivista e al music-hall . Umano o ferino poco importa, il suo bestiario enumera le ballerine di “Luxe” , analisi strutturale delle Folies Bergère, l’autobiografismo dell’indimenticabile “Mortadela”, l’argentinità delle variazioni su Eva Per ó n, gli animali parlanti dell’ inarrivabile fiaba “Peines de coeur d’une chatte anglaise”. La bravura e il brio degli interpreti mitigano il surrealismo stilizzato.
Con la sua voce meravigliosa Gaia Aprea può dire e fare quello che vuole e in più accompagnata da gestualità perfetta ed elegante; Mauro Gioia (il dentista), Gianluca Musiu (Badman in braghette corte), Paolo Serra (attore che canta benissimo), Flo Cangiano (con maschera da barboncino) sono coprotagonisti non meno straordinari.