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Cultura
aprile, 2020

Non succede, ma se succede: sesso, droga e Casa Bianca

Proseguono i nostri consigli di visione in streaming. Su Amazon Prime, Charlize Theron e Seth Rogen divertono in una commedia politicamente scorretta

La pupa e il secchione alla Casa Bianca. Le piattaforme servono anche a questo, a recuperare film passati in sala troppo in fretta. Come questa licenziosa “political comedy” (sottogenere glorioso) ora su Amazon Prime, che non sarà un capolavoro ma dice varie cose interessanti. E le dice con divertimento, unendo i talenti (e i corpi) apparentemente incompatibili di Charlize Theron e Seth Rogen. Lei, come sempre biondissima, bellissima, disciplinatissima, nei panni di un Segretario di Stato degli Usa catapultata verso la presidenza. Lui, barbuto, sovrappeso, irascibile, impresentabile, in quelli di un irriverente cronista disoccupato che per una serie di circostanze viene assunto dalla neocandidata alla presidenza per mettere un po’ di pepe nei suoi discorsi e seguirla in missione in giro per il mondo.

Tra confidenze imbarazzanti e aurore boreali malandrine, i due litigano anche un po’ su ideali di gioventù e politica vera prima di cedere a un’attrazione profonda quanto misteriosa, soprattutto agli occhi allibiti dello staff. Nel frattempo abbiamo scoperto che il presidente Usa, un perfetto idiota, è un ex-divo della tv (perfetto Bob Odenkirk) che vuole usare la politica per sfondare nel cinema (tormentone: «Dopo tutto pochissime star tv sono riuscite a fare il salto a Hollywood!»). Abbiamo ripassato con la neocandidata i 7 punti chiave di un’immagine vincente, Carisma, Eleganza, Passione, Storia personale, Giovinezza, Humour e... Millennials. Abbiamo constatato che anche una compunta bellezza wasp può usare in modo poco ortodosso la costosa borsetta di due simpatici stilisti siciliani se le viene mal di pancia in aereo. E magari risolvere una crisi internazionale strafatta di MDMA.

Insomma siamo passati dagli script a orologeria delle commedie di Frank Capra alle situazioni caricaturali e spesso esilaranti cucite addosso al brio disinibito del comico di “Molto incinta” e “Suxbad” (da recuperare, sempre su Prime Video, la sua farsa apocalittica “Facciamola finita”). Morale: per immaginare una donna Presidente il realismo non basta, ci vuole un guizzo di follia. Con più rigore e asciuttezza (una commedia da 2 ore è un controsenso) sarebbe stato un film memorabile. Ma anche così resta una testimonianza, forse un sintomo. In fondo ogni era politica ha i film che si merita.

“Non succede, ma se succede.”

di Jonathan Levine
Usa, 125’

 

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