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Cultura
dicembre, 2023

Tutti a Genova con "Circumnavigando" per scoprire che il circo è cultura

Acrobazie, performance, danza. Guida alla kermesse che fino al 30 dicembre invaderà strade, palazzi e teatri con artisti di tre continenti. Dalla newsletter de L'Espresso sulla galassia culturale araboislamica

La strada che porta al dialogo tra culture passa anche per eventi che fino a qualche anno fa non sarebbero stati considerati culturali: da tempo però il circo è entrato nella “serie A” dello spettacolo, e viene riconosciuto come una ispirazione continua di evoluzione in campi che vanno dal teatro-danza alla danza-acrobatica, dal mimo al teatro di parola. È un mix di ricerca e di giocosità il programma di “Circumnavigando”, la kermesse organizzata da Associazione Sarabanda Impresa Sociale che da giovedì 14 a sabato 23 dicembre invaderà strade, piazze, palazzi e teatri di Genova: 11 location per i 34 spettacoli di 13 compagnie che arrivano da 3 continenti (oltre che dall’Italia, da Francia Marocco e Brasile). 

 

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Tema che lega gli spettacoli di quest’anno: “CircusTale, Il circo che racconta”: un tema scelto da Boris Vecchio, che dirige il festival con Barbara Vecchio e Sabrina Barbieri, per sottolineare che ogni spettacolo, anche se non esprime un contenuto a parole, porta comunque avanti una storia, e che autori, interpreti e pubblico sono legati da una narrazione intorno a un argomento. Come la malattia che è al centro di “Time to Tell” di David Gauchard e Martine Palisse con la voce di Federica Granata, un mix di parola e giochi di destrezza; o come la sfida alle convenzioni fisiche e mentali sulla bellezza espresse in voli acrobatici e metaforici dai performer di Fabbrica C in “Bello!”, al Teatro della Tosse.

 

“Circumnavigando” il programma, si incontrano l’esplosione di energia dei giovani acrobati di FLIC e la sperimentazione di Chiara Marchese, artista di origine siciliana formatasi al Centre international des Arts du Cirque di Châlons-en-Champagne, che unisce funambolismo e marionette: a Genova presenta il suo nuovo spettacolo (“Le poids de l’âme – tout est provisoire”) preceduto da una giornata di laboratorio aperta al pubblico. 

 

Purtroppo non saranno presenti i giovani della marocchini della Ecole Nationale de Cirque Shems'y di Salè, bloccati dalla mannaia dei visti dai Paesi africani alla “Fortezza Europa”. Ci saranno però artisti affermati come Said Mouhssine, con il suo netturbino acrobatico che intreccia parkour e acrobazie in “Taroo” (“bidone”). E la collaborazione tra Sarabanda e il Marocco continua: è in corso la traduzione in arabo di "Epifania" di Dacia Maraini, per uno spettacolo di diretto da Vecchio che sarà in Marocco nel 2024.

 

Intanto, fa tappa a Genova la roulotte-teatro dei Samovar, con la loro “Officina Oceanografica Sentimentale” che mescola strumenti di fortuna e versi di Erri de Luca, mentre la Compagnia Diagonale du Vide in “C’est l’Hiver, le Ciel est Bleu” sfrutta il virtuosismo circense per mostrare allo spettatore i paesaggi interiori di due personaggi che sono soli, sì, ma non per questo infelici. 

 

La voglia di leggerezza si sfoga con Liam Lelarge e  Kim Marro, che presentano la loro variazione su un pilastro della danza classica, il pas-de-deux, reinventato in forma sferica (lo spettacolo si intitola “La boule”). E il bisogno di evasione si esprime in un assolo ipnotico con la brasiliana Alice Rende, che in “Fora” evade da una piccolissima cella in plexiglass ma anche dagli stereotipi e dalle paure che ci fanno sentire prigionieri del mondo.

 

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