Cultura
2 dicembre, 2025Un classico greco. Uno sport amato già nell’antica Roma. Una direttrice e coreografa passata da Teheran agli Usa facendo tappa in l'Italia. A Genova una rilettura delle Eumenidi unisce teatro, danza e nuoto sincronizzato
Scordatevi Esther Williams: il nuoto sincronizzato legato alla leggenda dell’attrice americana, campionessa e protagonista di decine di musical, era amatissimo nell’Antica Roma. A ricordarcelo è Yassi Jahanmir, regista teatrale e coreografa passata dall’Iran agli Stati Uniti attraverso l’Italia, che è anche ex atleta e grande appassionata dello sport che unisce nuoto e danza.
Il 6 dicembre, alle Piscine di Albaro (Genova) Jahanmir presenta uno spettacolo nato da un workshop tenuto durante la scorsa edizione del Festival dell’Eccellenza al Femminile diretto da Consuelo Barilari, in occasione di Genova Capitale Europea dello Sport 2024.
“Eumenidi in piscina” si ispira all’ultimo capitolo della trilogia dell’Orestea di Eschilo, con la trasformazione delle Furie da agenti di vendetta a protettrici della giustizia. La drammaturgia di Mariachiara Di Giacomo (che interpreta una delle Furie assieme ad Antonella Loliva e Miriam Lilith Russo) è incentrata su un dialogo tra le Furie, a bordo piscina, e il coro: composto da cinque atlete della squadra di nuoto artistico Rari Nantes Savona, il coro utilizza i movimenti di danza acquatica come simbolo di purificazione ma anche come metafora della metamorfosi che trasforma il senso di colpa di Edipo da distruttivo a costruttivo.
In scena anche Apollo (Giovanni Costamagna) e Atena (Irene Mori), Oreste (Fahad Al Qadiri), Clitennestra (Enrica La Rosa) e Pizia (Marika Ruta). «Mi piace davvero lavorare con questi giovani attori italiani, soprattutto per la loro profonda conoscenza della tragedia greca», racconta Jahanmir. «Grazie alla solida formazione umanistica, riescono a portare nella recitazione un rispetto e una familiarità straordinari. E lavorare con le campionesse europee è un onore: sono nuotatrici potenti, eleganti, e per me ancora più speciali, perché seguo il nuoto artistico italiano da molti anni come studiosa, ma soprattutto come fan».
Ma perché proprio una tragedia greca, e perché questo testo? «Come storica del teatro, desideravo onorare le radici antiche del nuoto artistico. E, da americana un po’ audace, amo spingere i confini della sua reinterpretazione. Quando ho riflettuto su come fondere al meglio teatro e nuoto in uno spettacolo, ho scelto le Eumenidi di Eschilo perché sentivo che il coro delle Furie era perfetto per mostrare la potenza, l’emotività e l’arte che sono caratteristiche di questo sport».
Il risultato sarà una sfida sia per gli appassionati di teatro, portati per un giorno a bordo piscina, sia per i fan del nuoto sincronizzato, che avranno un’occasione unica per conoscere uno dei testi più profondi mai scritti sui limiti del senso di colpa e della vendetta, e sul potere della giustizia e della ricostruzione.
Nella fotografia di Linda Kaiser, la regista e coreografa Yassi Jahanmir al lavoro con le atlete impegnate nello spettacolo “Eumenidi in piscina”
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