C'è una scena da commedia all'italiana che segnerà per sempre i personaggi dell'inchiesta giudiziaria che ha portato in carcere il presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi.
Il protagonista è Guido Haschke, l'intermediario italo-americano ma residente in Svizzera che avrebbe materialmente corrotto il capo di Stato Maggiore dell'aviazione indiana, Sashi Tyagi. Tutto nasce da un'intercettazione ambientale effettuata dai carabinieri il 3 marzo 2012, durante la quale Haschke parla con il suo socio, l'italo-svizzero Carlo Gerosa.
Haschke: Io comunque già da mesi tutta la documentazione dove c'è il nome di AgustaWestland, è sparita dall'ufficio.
Gerosa: Dobbiamo riguardare i contratti che abbiamo in cassaforte.
Haschke: Al limite far sparire anche quelli.
Gerosa: Meglio in casa, piuttosto che una cassetta di sicurezza (…) dentro un armadio.
Haschke: Sì, io ho dato tutto a mia mamma.
Grazie a una rogatoria internazionale, viene allora perquisita l'abitazione della madre di Haschke. La scena descritta dagli investigatori è quasi comica. L'intermediario finge un malore e si accascia su un letto, probabilmente nel maldestro tentativo di sviare l'attenzione dei poliziotti che stanno passando al setaccio la casa. Ed è proprio sotto quel letto che vengono rintracciati quei contratti e documenti che i carabinieri definiscono «rilevanti per le indagini stesse». Haschke, durante gli interrogatori, ha riferito – fra l'altro – che Orsi era a conoscenza dei suoi rapporti con Tyagi e dei finti contratti stipulati per nascondere le tangenti. Haschke e Gerosa sono al momento in carcere in Svizzera. Nei loro confronti la Procura di Busto Arsizio ha chiesto la custodia cautelare.