Lo stop alla restituzione dei prestiti bancari a famiglie e imprese scende da tre anni a dodici mesi. E ci sarà il ricalcolo degli interessi. Altroconsumo: “L’accordo presentato da ABI non ha valore, concordare i termini spetta ai ministeri competenti"

Un Pesce d’Aprile. Devono averla presa così le tante famiglie e imprese che erano certe di poter sospendere il mutuo fino a tre anni grazie ad una norma presente all’interno della legge di Stabilità 2015, ma che hanno appreso oggi che l’ABI non la pensa così.

“Con il mio commercialista e il direttore della banca avevamo programmato la richiesta di sospensione per tre anni del mutuo. Un modo per dar fiato all’azienda”, racconta Antonio, uno dei tanti imprenditori italiani che già si erano attivati per usufruire di questa opportunità.

“L’Abi, Associazione Bancaria Italiana, con “l’accordo per il credito 2015”, sottoscritto questo pomeriggio con diverse associazioni di categoria, ha “interpretato” la norma e definito i beneficiari e le condizioni per accedere alla sospensione del mutuo. A suo avviso, la sospensione non potrà essere superiore ai 12 mesi.
Ma come è possibile che mentre tutti pensavano che la norma desse la possibilità di sospendere per tre anni i mutui nell’accordo si parla al massimo di 12 mesi e sono previsti diversi elementi discrezionali a favore delle banche?

Il comma 246 della legge di stabilità 2015 recita “tutte le misure necessarie al fine di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017?. Per l’on. Francesco Carriello (M5S), autore della norma, “l’interpretazione è chiaramente illegittima perché il testo parla di tre anni di sospensione”. Questa mattina si sono incontrati assieme all’on. Cariello, associazioni di consumatori, Pmi e lavoratori e hanno sottoscritto una richiesta di convocazione urgente al Governo, una bozza dell’accordo Abi girava già tra le associazioni.

“L’accordo presentato da ABI non ha nessun valore, concordare i termini spetta ai ministeri competenti, ed oltre alla questione della durata diverse sono le cose che non ci piacciono nell’accordo ABI come la discrezionalità che hanno le banche di concedere la sospensione”, dice il Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, Pierani Marco.

Dello stesso avviso il Presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, che ribadisce come “l’accordo sia contro la legge. Le banche hanno il dovere di dare seguito a tutte le richieste, la norma non pone preclusioni o discrezionalità. Le associazioni sottolineano la completa assenza del Governo e dei ministeri che avrebbero dovuto attivarsi”.
Una cosa è certa, non si capisce se da domani ci si potrà rivolgere ad una banca e chiedere una sospensione, per quanti anni, con che termini e con che modalità.

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