Nei primi mesi del 2024 cesserà la produzione di motori a gasolio per convertire la gamma all’elettrico entro il decennio

«La nostra ultima auto diesel sarà prodotta all’inizio del 2024»: Volvo vuole accelerare la vendita delle automobili elettriche che entro il 2030 saranno le uniche proposte dalla casa automobilistica svedese. E nel 2040 intende diventare «un’azienda neutrale dal punto di vista climatico». L’ultima vettura Volvo con motore diesel uscirà dalle linee di montaggio tra pochi mesi e conferma la decisione presa l’anno scorso di non sviluppare più nuovi motori a combustione.

 

Nel novembre del 2022 era stata ceduta la partecipazione in Aurobay, la joint venture che includeva tutte le rimanenti attività riguardanti i motori a combustione. «Il nostro futuro è rappresentato dai propulsori elettrici, che sono superiori ai motori termici: sono meno rumorosi, generano meno vibrazioni, comportano minori costi di manutenzione per i nostri clienti e non generano emissioni allo scarico», dice Jim Rowan, Ceo di Volvo Cars. «Siamo focalizzati», aggiunge, «sulla creazione di un’ampia gamma di auto di fascia alta, completamente elettriche, in grado di offrire tutto ciò che i nostri clienti si aspettano da una Volvo, oltre a costituire un elemento chiave della nostra risposta al cambiamento climatico. Per i leader industriali e politici è giunto il momento di agire in modo energico e deciso, introducendo politiche e iniziative significative per contrastare il cambiamento climatico. Ci impegniamo a fare la nostra parte e incoraggiamo i nostri colleghi e i leader politici di tutto il mondo a fare la loro».

 

La casa automobilistica è protagonista di Accelerating to Zero (A2Z) Coalition, motore di una piattaforma multilaterale voluta per coordinare gli interventi e «far sì che il 100% delle vendite globali di auto e furgoni nuovi sia privo di emissioni allo scarico entro il 2040, e non oltre il 2035 nei mercati più importanti». Per Volvo, soltanto quattro anni fa, il motore diesel era considerato la «risorsa principale», come confermato dalle auto vendute nel continente nel 2019. Adesso il significativo cambio di strategia e l’annuncio di una tempistica certa per archiviare in fretta un pezzo di storia dell’automobile.