Un video hard girato da una prof finisce sul web: Bad Luck Banging or Loony Porn, il film Orso d’oro di Radu Jude

Atto uno: un breve video porno domestico e affettuoso girato da una coppia regolarmente sposata (lei come scopriremo insegna a scuola, con scandalo e catastrofe quando quel video finirà online). Atto due: una raffica di citazioni da pensatori di oggi e di ieri - Walter Benjamin, Ambrose Bierce, Bertolt Brecht, Pierre Bourdieu, Paul Celan, Umberto Eco, Witold Gombrowicz, Milan Kundera, Virginia Woolf e molti altri - poco edificanti ma anche illuminanti, montate su immagini d’archivio o scene prese dal web. Atto tre: il grottesco “processo” celebrato contro la povera prof da colleghi e genitori dei suoi studenti, come se si fosse macchiata di chissà quale infamia. Mentre a essere davvero osceni, inutile dirlo, sono la curiosità malsana, gli slogan ipocriti, le bieche dietrologie messe in campo dai suoi inquisitori. Anche se alla fine per fortuna arriva Spider-Woman…


Al cinema romeno piace il caos. E come si vede in questo film appena premiato con l’Orso d’oro a Berlino non è difficile capire perché. Se la vita quotidiana in Occidente oggi è immersa in una cacofonia visiva e sonora incessante, la Bucarest divisa tra i segni chiassosi del peggior neoconsumismo e i resti cadenti del socialismo reale ne è una specie di versione pantografata. La caricatura oltraggiosa di uno stile di vita reso ancora più insostenibile dalla pandemia (nel film di Radu Jude tutti portano la mascherina, prologo porno a parte). È il senso della lunga passeggiata della protagonista in una capitale estiva assediata dal cattivo gusto, dal malumore, dalla violenza dei suoi abitanti, sempre pronti alla lite o a parcheggiare enormi Suv e perfino carri funebri sui passaggi pedonali, con un disprezzo della comunità che conduce al secondo atto, quello dedicato al “dizionario” degli orrori in mezzo a cui viviamo (notevoli, tra tante, la voce Indigeni, «persone di poco valore che occupano il terreno dei paesi appena scoperti, prima di fertilizzarlo», e quella del cinema che «come lo scudo di Perseo davanti alla Medusa consente di guardare l’orrore senza restare impietriti»).


Buttato lì come per caso, il nome del poeta-flâneur Charles Reznikoff, instancabile osservatore delle metropoli, è quasi la chiave del film. Anche se in materia di rappresentazione del caos il Cristi Puiu di “Sieranevada” francamente risultava assai più avvincente.
 

“BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN”
di Radu Jude
Romania, 106’

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Il rebus della Chiesa - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso