Un dibattito in diretta streaming tra architetti italiani e francesi sul futuro delle città dopo il Covid. I grandi agglomerati urbani sono stati travolti dalla seconda ondata del virus, ancora più violenta della prima, e sono messi a dura prova. Come sottolinea l'architetto britannico David Chipperfield nel suo colloquio con l'Espresso, la pandemia ha messo in luce i fallimenti – politiche abitative, modello di sviluppo, trasporti – ma può essere una grande opportunità per cambiare rotta.
Una buona occasione per riflettere su questi temi è “Il nuovo volto delle città dopo l'emergenza”, il dialogo moderato da Annalisa Metta, docente di Architettura del Paesaggio all’Università Roma Tre, in diretta martedì 1 dicembre alle ore 18 su YouTube, che vedrà coinvolti gli architetti Luca Molinari e Giovanni Longobardi insieme a Clément Périssé e Alice Grégoire, architetti e attualmente borsisti a Villa Medici. Un confronto a tutto campo, organizzato dal Dipartimento di architettura dell’Università Roma Tre e dall'Institut français Italia, in partenariato con Villa Medici - Accademia di Francia.
«La recente esperienza del lockdown ha fatto vivere a quasi due terzi della popolazione mondiale un’esperienza spaziale e psicologica di una radicalità estrema le cui conseguenze emergeranno molto lentamente, influenzando il nostro modo di vivere, il nostro rapporto con l’altro e i luoghi condivisi”, riflette Luca Molinari, professore di Teoria e Progettazione Architettonica all’Università della Campania: «Se non vogliamo che la paura e la segregazione diventino elementi disgreganti della nostra vita futura dobbiamo ripensare con forza l’idea illuminista di “patto sociale” e del conseguente “patto spaziale”, puntando a una condizione in cui umani, animali, vegetali e minerali siano considerati parte di una comunità di eguali con cui attivare forme di dialogo, azione e ascolto totalmente differenti», aggiunge il professore, che dialogherà su questi temi insieme a Giovanni Longobardi, professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana nel Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, e ai due architetti francesi, che sottolineano l'urgenza di stabilire un rapporto nuovo tra natura e architettura.
«I recenti progressi della scienza e della filosofia attorno al concetto di “vivente” hanno permesso di ampliare notevolmente la portata, l’ampiezza del termine. La domanda, oggi, non è più tanto quella di sapere ciò che è vivente, quanto quella di capire cosa non ne è il frutto», dice Clément Périssé, che lavora nello studio OMA del grande architetto olandese Rem Koolhaas: «Da questo punto di vista, l’architettura si trova così posta in una situazione particolare, poiché possiamo ormai ammettere che essa ricompone e organizza dei materiali provenienti dalla natura». E Alice Grégoire, che collabora con lo stesso studio a progetti di design e ricerca, conclude:«Ciò che in passato veniva considerato come la celebrazione di una vittoria dell’uomo sulla natura, sotto la forma di una sapiente attuazione di materia inerte, diventa la sistemazione dei rimasugli, delle tracce di vite anteriori in modo da poter accoglierne nuove».
«I recenti progressi della scienza e della filosofia attorno al concetto di “vivente” hanno permesso di ampliare notevolmente la portata, l’ampiezza del termine. La domanda, oggi, non è più tanto quella di sapere ciò che è vivente, quanto quella di capire cosa non ne è il frutto», dice Clément Périssé, che lavora nello studio OMA del grande architetto olandese Rem Koolhaas: «Da questo punto di vista, l’architettura si trova così posta in una situazione particolare, poiché possiamo ormai ammettere che essa ricompone e organizza dei materiali provenienti dalla natura». E Alice Grégoire, che collabora con lo stesso studio a progetti di design e ricerca, conclude:«Ciò che in passato veniva considerato come la celebrazione di una vittoria dell’uomo sulla natura, sotto la forma di una sapiente attuazione di materia inerte, diventa la sistemazione dei rimasugli, delle tracce di vite anteriori in modo da poter accoglierne nuove».