#musica
Non c’è solo inutile musica da spiaggia: alcune uscite recenti, italiane e non, da ascoltare fino alla fine
di Gino Castaldo
Le onde del tempo social sono mutevoli e tempestose, e quindi per aver detto che la valanga di uscite estive (di argomento spiaggesco) era piuttosto mediocre, sono stato alternativamente additato come eroe del popolo e rincoglionito conservatore. Sperando di non essere né l’uno né l’altro, provo a fare quello che molti mi rimproverano di non aver fatto, cioè a parlare in positivo, perché di musica bella in giro ce n’è eccome. Certo che ce n’è, e anche tanta, basta evitare le insidie delle buche nella sabbia, quindi proviamo a immaginare una playlist per accompagnare degnamente questa tormentata estate. Cominciamo dalle uscite recenti.
Al primo posto metterei senza esitazioni un gioiellino delle ultime ore, si intitola “Mon amour”, proposto da Stromae in compagnia di Camila Cabello. Provate ad ascoltarlo e forse vi passerà anche la voglia di fare odiosi commenti in rete, è una meraviglia di empatia e musicalità panafricana. Dopo averla ascoltata ci si vuole tutti più bene. E per continuare sull’onda straniera non sottovaluterei (solo per divertirsi eh…) anche il nuovo singolo di Beyoncé intitolato “Church girl”, potente, risoluto, con un tamburo basso che smuove il bacino come si deve. Ma nel caso che tutto questo suoni un po’ troppo mainstream, comsiglierei di andare a cercare novità nella nuova vivacissima scena napoletana, vedi Luché che in “La notte di San Lorenzo” rievoca Pino Daniele, e Nicola Siciliano con “Vieni”, bella ombrosa, incalzante.
Irrompono senza sosta nuove ragazze, più o meno cattive. Mi ha colpito Cate con “La mia generazione”, visto che con tutto il suo candore la dice dice dritta per dritta, una sorta di “Father and son” di Cat Stevens 2.0, ovvero sia: non capite, fate uno sforzo, può essere che abbiamo ragione noi. Messaggio ricevuto. E per completare il file giovani donne c’è pur sempre Billie Eilish, dolente e raffinata. La sua “Tv”, al contrario delle frettolose modalità correnti, chiede di essere ascoltata fino alla fine, perché si conclude con una lunga ripetizione della frase “I’m the problem” sulla quale parte un coro di 21mila fan che l’hanno cantata con lei a Manchester. Emozione garantita.
Per non dire che permane in classifica Kate Bush con “Running up the hill” e possiamo far finta che sia un pezzo nuovo per arricchire l’ideale playlist. Torniamo in Italia per concludere in bellezza. Celebriamo il ritorno degli Assalti Frontali che continuano a dire sempre quello che pensano. E lo fanno molto bene in “Ufo nella scena”. Se addirittura si avesse il desiderio di dedicarsi all’ascolto di un intero album, non ci sono dubbi. Il disco da ascoltare, per intero, si intitola “Scacco al Maestro”, meravigliosa rivisitazione delle musiche di Ennio Morricone ad opera dei Calibro 35. Provate ad ascoltare “C’era una volta il west” (feat. Diodato) e non potrete evitare di ascoltarlo tutto.