Tra poesia e cronaca, Cappuccio e Latella portano nel presente l’opera di Cervantes. Risultato: un caos lastricato di belle invenzioni

Ed eccoci qui a darvi qualche anticipazione delle prossime stagioni, spettacoli che hanno debuttato quest’estate nei vari Festival e che molto presto vedrete nei nostri teatri.

 

Partiamo da Antonio Latella, regista pluripremiato, presente con diverse proposte in più di una rassegna estiva. Al Festival di Spoleto ha diretto i giovani attori dell’Accademia Silvio D’Amico (“Il male sacro”), a Kilowatt Festival è stato protagonista di un focus dedicato a lui, e al Campania Teatro Festival ha firmato la regia di “Circus Don Chisciotte”, riscrittura di Ruggero Cappuccio del capolavoro di Miguel de Cervantes, un testo amato a tal punto da Cappuccio da riprenderlo per la terza volta (la prima con Roberto Herlitzka e Lello Arena nel 2011, la seconda con Cappuccio stesso nel 2017) e amato anche da Latella, che lo portò in scena anni fa riadattato da Federico Bellini. Qui l’impatto scenografico gioca un ruolo importante (scene di Giuseppe Stellato, disegno luci Simone De Angelis). Immaginate la platea del Teatro Mercadante - dove ha debuttato (una coproduzione Fondazione Campania dei Festival con Teatro di Napoli-Teatro Nazionale) - completamente svuotata. Al posto delle poltroncine ci sono una ventina di sedie di ogni forma con altrettanti vecchi monitor. Su quelle sedie resteranno immobili e in silenzio per tutta la durata dello spettacolo una ventina di persone non più giovanissime, quasi imbambolate di fronte al flusso di informazioni trasmesse dalla tv. Attorno si muovono i due protagonisti, Michele Servante (Michelangelo Dalisi) e Salvo Panza (Marco Cacciola), stravaganti personaggi che s’incontrano per la prima volta in una discarica, dalla quale inizia un viaggio/battaglia il cui fine ultimo sembra essere la salvezza della ragione attraverso la letteratura.

 

Ecco allora che la platea silenziosa diventa il mondo stordito, solo, indifferente, un mondo in caduta libera a cui sopravvive solo la parola, che viene smontata dal teleindicatore a palette su cui scorrono nomi di autori, titoli di libri. E i due attori, non più servo e padrone, diventano complici di una grande impresa, straordinari giullari, acchiappafantasmi, combattenti.

 

Lo spettacolo si regge proprio sulla bravura della coppia Dalisi-Cacciola (ma può bastare?), che usando la lingua napoletana impastata con lo spagnolo conduce lo spettatore in un viaggio impossibile. Peccato però sia un viaggio faticoso e confuso, a tratti anche poetico, ma eccessivo, debordante, che finisce così per inghiottire nel suo ventre, annullandoli, anche certi slanci d’inventiva.

 

Circus Don Chisciotte
di Ruggero Cappuccio
regia Antonio Latella
Napoli, dal 15 al 26 novembre

 

APPLAUSI
Ascanio Celestini, Lella Costa, Marta Cuscunà, Federica Molteni, Andrea Pennacchi, Paola Roscioli, Arianna Scommegna: sono i protagonisti della seconda edizione di “Voci umane”, Festival di Teatro di narrazione che dal 24 agosto al 10 settembre porterà piccole e grandi storie nei musei e nei siti della Lombardia. Evviva.

 

E FISCHI
Una data secca per ogni spettacolo. Ma siamo certi che sia un punto di forza? Il Todi Festival prevede un solo evento a giornata, dal 26 agosto al 6 settembre. Nella serata inaugurale Iaia Forte renderà omaggio a Patrizia Cavalli (“Vita meravigliosa”, con la musica live di Diana Tejera). Peccato non siano previste repliche.