Come tanti rapper prima di lui, Liberato rielabora un classico. Ma se non si inventa niente, presto non ci sarà più nulla da sfruttare

E se alla fine fosse una specie di parassitismo? Mi è venuto in mente ascoltando il nuovo singolo di Liberato, “Turnà”, che sfrutta abbondantemente, a partire dal titolo, il pezzo “Voglia e turnà” di Teresa De Sio, del lontano 1982. Il pezzo di Liberato inizia con un suono alla Daft Punk, in sottofondo la voce trattata della De Sio, poi rappa per un po’, urla e scivola nel ritornello che è più o meno esattamente quello dell’originale. Precisiamo, non c’è nulla di illegale, non è un plagio, i crediti del pezzo riconoscono la parte compositiva firmata Bruno e De Sio, probabilmente hanno avuto il permesso dagli autori per utilizzare il pezzo. Il dubbio ha a che vedere con la tecnica e la filosofia del campionamento, che ha fatto irruzione nella produzione musicale a partire più o meno dal 1980, cioè dagli anni in cui Teresa De Sio scriveva il pezzo in questione. La tecnica del sample o campionamento fu salutata come un’innovazione straordinaria perché apriva nuove praterie, come in effetti accadde perché fu fondamentale nella nascita e nello sviluppo del rap. Ma era una tecnica creativa che induceva a manipolare pezzi o frammenti di cose già esistenti per creare qualcosa di nuovo. Un caso classico è “Eye know” dei De La Soul. Dentro ci sono ben cinque sample: il fischio di Otis Redding in “Sittin on the dock of the bay”, l’inizio è preso da “Make this young lady mine” dei Mad Lads, poi ci sono frammenti degli Steely Dan, di Sly & Family Stone e di Lee Dorsey, ma quello che conta e che fa di questo pezzo un gioiello, è che il risultato è totalmente originale. “Eye know” è un pezzo a sé stante, da ogni punto di vista anche se i mattoncini sono presi da costruzioni già esistenti. Ma la voga del campionamento con gli anni ha generato anche una sorta di pigrizia creativa che oggi, nel totale vuoto di nuove idee, risalta in modo particolare. Se continuiamo a riciclare e riciclare quelli che un tempo sono stati gli originali, alla fine le scorte si esauriranno e non ci sarà più nulla da riciclare. E qui arriviamo a Liberato che, col minimo sforzo, nel suo dorato e ormai stanco anonimato, ha preso un ritornello fortissimo di tanti anni fa, l’ha ritrattato e inacidito, e ci ha fatto il nuovo singolo. È solo un esempio, per carità, lo fanno in tanti, ma non sarà che questo eterno riciclare cominci ad assomigliare troppo a un atteggiamento parassitario? Ci alimentiamo di vecchie invenzioni cercando di attualizzarle, quando ci sarebbe un disperato bisogno di idee nuove per far ripartire il ciclo, prima che sia troppo tardi e le scorte del passato diventino inutilizzabili perché troppe volte riciclate, abusate, sfruttate.