E' l'uomo che ha rivelato i programmi di sorveglianza di massa della più grande e sofisticata agenzia di spionaggio che il mondo abbia mai conosciuto: la National Security Agency (Nsa). Edward Snowden, l'ex contractor della Nsa che ha scelto di denunciare l'enorme apparato in stile Grande Fratello dell'Agenzia, si trova a Mosca dal 23 giugno scorso, dove è arrivato su un aereo proveniente da Hong Kong, scortato dalla giornalista di WikiLeaks, Sarah Harrison, dopo aver consegnato migliaia di file al columnist americano Glenn Greenwald, alla documentarista e reporter Laura Poitras e al quotidiano londinese “Guardian”, che, pubblicando per primi quei documenti, hanno innescato il più devastante scandalo che abbia mai travolto la Nsa.
Della vita attuale di Snowden a Mosca non si sa nulla. L'unico resoconto di prima mano di quello che è accaduto da Hong Kong in poi è una dichiarazione della Harrison stessa, rilasciata il mese scorso da WikiLeaks: «Viaggiavo con lui, diretta verso l'America Latina», ha scritto, «quando gli Stati Uniti gli hanno revocato il passaporto, lasciandolo intrappolato in Russia. Per 39 giorni, sono rimasta con lui nella zona transiti dell'aeroporto Sheremetyevo di Mosca, dove lo ho aiutato nella sua richiesta di asilo a 21 paesi, inclusa la Germania, finché non gli è stato assicurato asilo dalla Russia, nonostante la sostanziale pressione degli Stati Uniti. Sono rimasta con lui fino a quando il nostro team (di WikiLeaks, ndr) non è stato sufficientemente fiducioso che si fosse sistemato e fosse libero dall'interferenza di qualsiasi governo».
A novembre, Sarah Harrison ha lasciato Mosca e Snowden è rimasto senza la “scorta”. Ad oggi, Harrison è di fatto esiliata a Berlino, perché per i legali di WikiLeaks le hanno sconsigliato di rientrare nel suo paese, l'Inghilterra, per timore che possa essere arrestata. Ad ottobre Edward Snowden ha ricevuto il premio Sam Adams che viene attribuito “a coloro che dimostrano integrità nel rivelare informazioni di intelligence che vanno a informare il pubblico”. Intervistato dal quotidiano tedesco “Sueddeutsche Zeitung”, Snowden ha dichiarato: “ Le conseguenze della mia scelta di aver fatto la cosa giusta sono che io non ho alcun rimpianto”.