Pubblicità

Pompei, inchiesta anche sui nuovi appalti

pompei
pompei

Avvisi di garanzia a due dei funzionari che gestiscono il piano europeo per salvare il tesoro archeologico. E la burocrazia frena l'opera del generale Nistri: i lavori rischiano di non rispettare i tempi imposti da Bruxelles per non perdere i fondi

pompei
Non c'è solo l'inchiesta sulla vecchia gestione di Marcello Fiori: i magistrati stanno indagando anche sugli appalti del “Grande Progetto Pompei”, affidato al generale dei carabinieri Giovanni Nistri. “L'Espresso” nel numero in edicola venerdì ricostruisce la situazione del piano per salvare il tesoro archeologico. E svela l'esistenza di un'istruttoria della procura di Torre Annunziata che ha inviato avvisi di garanzia a due funzionari della Soprintendenza incaricati anche dei restauri finanziati dall'Unione Europea.

LEGGI L'INCHIESTA INTEGRALE

Nonostante l'impegno di Nistri, i cantieri procedono a rilento: solo nove sono stati avviati, mentre il programma di Bruxelles impone  che ne vengano aperti altri 35 entro fine anno. Altrimenti l'area archeologica vesuviana perderà i futuri finanziamenti. Mancano solo trecento giorni alla scadenza, eppure i lavori si fermano alle 17 perché non sono previsti straordinari.

La burocrazia sembra resistere ai tentativi di far rinascere Pompei. Neppure la squadra che avrebbe dovuto affiancare il generale nella sua missione è stata completata: a un anno dal suo insediamento, il governo deve ancora nominare dieci tecnici e i cinque esperti chiave per accelerare gli appalti. Che finora sono stati vinti anche da alcune delle aziende coinvolte nello scandalo della amministrazione di Marcello Fiori.

L'inchiesta integrale sull'Espresso in edicola venerdì 6 marzo e da oggi su E+

L'edicola

La pace al ribasso può segnare la fine dell'Europa

Esclusa dai negoziati, per contare deve essere davvero un’Unione di Stati con una sola voce

Pubblicità