Trapelano indiscrezioni su un vertice al Cairo per organizzare un'azione militare in Tripolitania. Con la richiesta di sostegno italiano e francese

Verso un'azione militare arabo-europea in Libia? Mentre gli sforzi della diplomazia Ue guidata da Federica Mogherini sono concentrati sulle Nazioni Unite, alcuni siti internazionali riportano la notizia di un vertice segreto tra comandanti arabi convocato per lunedì prossimo al Cairo. All'incontro dovrebbero prendere parte alti ufficiali di Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Sudan e Emirati assieme a rappresentanti del governo libico di Tobruk. Obiettivo della discussione – stando a quanto una fonte della Lega Araba ha riferito all'autorevole sito Defensenews – è la pianificazione di intervento in Libia, nel quale «Francia e Italia avrebbero un ruolo». In particolare, Parigi dovrebbe contribuire con commandos e supporto logistico, mentre a Roma è stato chiesto di fornire copertura navale. Ma entrambi i governi non hanno ancora confermato il loro sostegno al piano arabo.

L'iniziativa sembra intenzionata a ripetere in Libia il copione andato in scena in Yemen, dove un'operazione a guida saudita ha mobilitato aerei e soldati della Lega Araba contro gli insorti sciiti. In Cirenaica e Tripolitania invece l'obiettivo sarebbe contenere i fondamentalisti moderati che controllano Tripoli e i nuclei dello Stato Islamico che si sono trincerati in un paio di città costiere.

Le grandi manovre sullo scacchiere libico sono pilotate dell'Egitto, principale sostenitore del governo di Tobruk e dell'esercito nazionale del generale Haftar. Il Cairo vuole aumentare il consenso intorno a queste istituzioni cercando di riunire i leader delle tribù più influenti in un Forum, convocato per la fine del mese. L'iniziativa è stata presentata lo scorso cinque maggio con una nota del ministero degli Esteri egiziano in cui si annunciava che il Forum delle tribù libiche aveva «il compito di unire il popolo libico e dare un'accelerazione al dialogo politico per una riconciliazione» tra le fazioni. Il portavoce del ministero Badr Abdelatty ha sottolineato «il ruolo estremamente importante delle tribù e della società civile» nel ricostruire la stabilità in Libia e sostenere le «istituzioni legittime, come il Parlamento e il governo».

Oltre all'Egitto, anche gli Emirati Arabi stanno spingendo per vedere trionfare il generale Haftar. Come ha evidenziato la stessa fonte interna alla Lega Araba, i colloqui tra il generale libico, il Consiglio di Cooperazione del Golfo e i leader arabi hanno determinato nelle scorse settimane la consegna di nuovi armamenti all'esercito nazionale, tra cui cinque potenti elicotteri corazzati Mi-35 Hind di ultima generazione con armi controcarro, missili e altre munizioni.

Qualunque piano però deve fare i conti con un quadro sempre più confuso. Questa mattina l'aviazione del generale Haftar ha bombardato una nave mercantile turca, sospettata di rifornire i rivali del governo di Tripoli. Turchia e Qatar infatti sono i principali alleati dell'esecutivo fondamentalista che controlla gran parte della Tripolitania.

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