Il presidente americano ha annunciato via Twitter di essere stato contagiato insieme alla first lady. La sua strategia per la rielezione, basata sugli incontri in pubblico dovrà prevedibilmente rivoluzionarsi. Ecco quali sono gli scenari
La diagnosi è arrivata di notte, tra giovedì e venerdì. A 32 giorni esatti dal voto del 3 Novembre, qualche decina di ore dopo il primo dibattito presidenziale a Cleveland contro il suo contendente, il Democratico Joe Biden. La principale indiziata ad averglielo trasmesso è una sua fedelissima: Hope Hicks, consulente della campagna elettorale ed ex direttrice della comunicazione alla Casa Bianca. A essere colpito, tra i più di 7 milioni in tutta America, adesso c’è anche lui: l’uomo più potente del mondo occidentale, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Perché il coronavirus non guarda in faccia nessuno e quando decide di trasmettersi, non c’è carica o luogo istituzionale che tenga.
Trump e la moglie Melania sono risultati entrambi positivi al test. L’ennesimo colpo di scena di una campagna elettorale che vera lo sembra sempre di meno e nel corso di un anno che non sembra finire mai. La notizia è stata data, tra i primi, dal Presidente stesso, come da suo stile. Via Twitter, come da consuetudine. “Stanotte, io e Melania siamo risultati positivi al Covid-19”, ha twittato alle 12.54 di notte. “Inizieremo la quarantena e il percorso di guarigione immediatamente. Supereremo tutto questo INSIEME!”, il messaggio per tranquillizzare i suoi supporter.
Il dottore personale dei Trump, Sean P. Conley, ha scritto in una nota ufficiale che
Presidente e First Lady stanno bene e che quindi non hanno ancora sviluppato la malattia provocata dal virus. “Mi aspetto che il Presidente continui a portare a termine il proprio lavoro senza interruzioni mentre è in convalescenza, vi terrò aggiornati su qualsiasi sviluppo in futuro”, ha scritto. Che qualcosa però stesse iniziando ad andare diversamente dal solito, riportano diversi media USA, lo si era iniziato a capire dal pomeriggio di martedì, quando il tono di voce del Presidente era più roco del solito e la fatica a parlare sembrava fosse più accesa.
La notizia è stata annunciata tra i primi anche dall’emittente televisiva Fox News, da sempre vicina al Presidente, mostrando la foto di un Donald Trump in mascherina. Una rarità, perché la lotta tra l’inquilino alla Casa Bianca e la mascherina è sempre stata insidiosa e solo in sporadiche occasioni ha consigliato ai suoi supporter e agli americani di indossarla. Non lo ha fatto nemmeno durante l’ultimo dibattito, che potrebbe essersi trasformato in focolaio, quando Trump ha preso in giro Joe Biden per aver usato “le mascherine più grandi che abbia mai visto anche quando è a distanza dagli altri”. Non lo ha fatto neppure nei comizi delle ultime settimane, che lo hanno ritratto, trionfante e presidenziale, come se la pandemia non esistesse, a parlare di fronte a centinaia e centinaia di fan ammassati, con l’immagine dell’aereo presidenziale, l’Air Force One, sullo sfondo.
Hicks, la consulente che è risultata positiva al test nel pomeriggio di giovedì e aveva viaggiato tutto il tempo con Trump e il suo entourage, era stata vista proprio in Ohio martedì, anche lei senza alcuna mascherina. Saliva a bordo di un furgoncino della Casa Bianca, in compagnia del senior adviser Stephen Miller, l’uomo di ghiaccio che ha costruito l’agenda anti-immigrazione del Presidente.
Non si sa, ancora, quante persone il contact tracing presidenziale costringerà ad isolare. Il Presidente, fino a giovedì pomeriggio, ha partecipato agli appuntamenti elettorali e incontrato sostenitori e supporter. A uno degli ultimi meeting, meno di dodici ore fa, Trump aveva detto di nuovo di vedere “la fine della pandemia”. Non è la prima volta che il Presidente lo fa. A fine marzo aveva detto invece di vedere “la luce in fondo al tunnel”. Ad agosto, in occasione dell’accettazione della nomination repubblicana, aveva invitato più di mille persone alla Casa Bianca. A settembre, invitato dall’ancor di ABC News George Stephanopoulos a un incontro televisivo con gli elettori indecisi, aveva detto che il giro di boa della crisi per il Paese fosse arrivato.
Non si sa nemmeno quali ricadute, ora, ci possano essere sulla campagna elettorale. Il New York Times, che al contrario di Fox News il Presidente non lo ha mai amato e che proprio negli scorsi giorni era stato protagonista dello scoop sulla sua dichiarazione dei redditi, ha già lanciato l’amo. “Dovesse iniziare a sviluppare dei sintomi, si potrebbe persino pensare a un ritiro della candidatura”, ha scritto il quotidiano liberal di New York paventando l’ipotesi che possa scattare il 25esimo Emendamento nei suoi confronti, che permette a un Congresso di sbarazzarsi del Presidente se non è mentalmente o fisicamente adatto a fare il suo lavoro.
Ma a parte il fatto che Trump sia
costretto a saltare gli appuntamenti elettorali dei prossimi giorni, di certezze ce ne sono poche. I suoi fedelissimi hanno già fatto trasparire ai giornalisti che coprono la Casa Bianca, che ci sia ancora la possibilità, viceversa, che il Presidente compaia al prossimo dibattito presidenziale, previsto il 15 ottobre in Florida. Il buon senso vorrebbe far credere che non partecipi di persona a nessuno degli eventi per più di un qualche giorno.
Donald Trump ha 74 anni e pesa 110 chilogrammi, secondo i dati pubblici raccolti nel suo check-up annuale. Mesi fa, ha detto di aver preso l’idroclorochina, antimalarico dagli effetti non confermati, per prevenire il virus. Sussurri di corridioio, smentiti dalle dichiarazioni ufficiali, dicevano lo scorso anno che Trump abbia avuto problemi cardiaci, in autunno.
È a tutti gli effetti un soggetto potenzialmente a rischio, come lo è il suo avversario Joe Biden, 77 anni, che infatti è rimasto a lungo nel suo basement in Delaware e solo di recente ha ripreso gli appuntamenti elettorali di persona.
Sono proprio quegli appuntamenti elettorali in persona che rappresentano il fiore all’occhiello della campagna elettorale del Presidente Trump. Nel 2016, il suo tour de force gli permise di andare a parlare con gli elettori là dove Hillary Clinton non si recò, tra cui il decisivo Wisconsin. Parte della sua recente, timida, rimonta nei sondaggi contro Joe Biden, secondo diversi sondaggisti e addetti ai lavori, sembra essere proprio legato ai recenti viaggi che il Presidente ha fatto in Stati-chiave come Minnesota, Pennsylvania e Ohio.
L’arrivo prepotente del coronavirus in casa Trump è un punto interrogativo come lo è questo 2020 e come lo è il risultato finale delle elezioni.
Potrebbe indebolirlo, perché lo costringerebbe a fermarsi dietro a uno schermo, quando dietro a uno schermo proprio non ci riesce più a stare.
Ma potrebbe anche tendere una mano alla sua disastrosa campagna elettorale, che lo ha visto fin qui sempre in affanno, sempre a inseguire, mentre il numero delle morti in America da coronavirus e dei contagi aumentavano.
Ora, uno dei contagiati è proprio lui. Ma guarire dal coronavirus in fretta, seguito dai migliori medici del mondo, potrebbe permettergli di far riemergere l’immagine dell’uomo forte e di successo che la gestione della pandemia sembra aver sbiadito, agli occhi di diversi indipendenti. E dargli una carica di elettori, che potrebbe portarlo alla Casa Bianca per altri quattro anni.