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12 novembre, 2025La lettera al presidente di Israele in cui chiede di perdonare il premier, che rischia fino a dieci anni di carcere e che "ha dimostrato la sua fermezza durante la guerra". E rivendica di aver garantito "la pace in Medio Oriente per i prossimi 3 mila anni"
Donald Trump ha scritto una lettera al presidente israeliano, Isaac Herzog, per chiedergli di concedere la grazia al premier Benjamin Netanyahu, definendo il processo a suo carico “politico e ingiustificato”. La lettera di Trump è stata pubblicata mentre Netanyahu testimoniava al processo in cui è accusato di corruzione e frode, in tre casi distinti che ormai si protraggono dal 2019, e in cui rischia fino a dieci anni di carcere. Solo il presidente può concedere la grazia a una persona dopo la condanna, e in Israele è avvenuto una sola volta: nel caso Kav 300, l’incidente del 1984 in cui due membri dello Shin Bet, i servizi d’intelligence interni israeliani, giustiziarono due dirottatori di autobus palestinesi.
"Sono onorato di rivolgermi a voi in un momento così storico, soprattutto dopo aver garantito insieme la pace in Medio Oriente per almeno 3 mila anni — si legge nella lettera scritta dal presidente degli Stati Uniti —. Ringrazio ancora una volta voi e tutti gli israeliani per la vostra ospitalità e disponibilità, mentre mi rivolgo a voi su un tema importante di cui ho parlato alla Knesset”.
“Il grande Stato di Israele e lo straordinario popolo ebraico hanno attraversato momenti difficili negli ultimi tre anni, e quindi vi chiedo di perdonare pienamente il primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha dimostrato la sua fermezza durante la guerra — continua —. Netanyahu sta attualmente guidando Israele verso tempi di pace e, insieme a me e ad altri importanti leader in Medio Oriente, sta continuando a cambiare il mondo attraverso gli Accordi di Abramo. Il primo ministro Netanyahu ha difeso con orgoglio Israele di fronte a grandi difficoltà e prospettive fosche, e la sua attenzione non può essere divisa”.
L’ufficio di Herzog ha ribadito il “suo apprezzamento per il suo incondizionato sostegno a Israele e per il suo enorme contributo al ritorno dei rapiti, al cambiamento del volto del Medio Oriente e di Gaza e al mantenimento della sicurezza dello Stato di Israele. Senza nulla togliere a quanto sopra, come il presidente dello Stato ha più volte chiarito, chiunque sia interessato a ricevere la grazia deve presentare una domanda in conformità con le regole”.
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