Mondo
2 dicembre, 2025Per l’ambasciatore Massolo non è ipotizzabile una cessazione completa delle ostilità. La tattica russa è quella di fiaccare il nemico per questo il programma sulle armi va mantenuto
Il programma Purl (Prioritized Ukraine requirements list), con l’acquisto di armi americane da parte dei Paesi europei, sarebbe utile anche dopo una tregua in Ucraina. Ne è convinto l’ambasciatore Giampiero Massolo, già Segretario Generale della Farnesina.
Ambasciatore, qual è la valenza del programma Purl?
«Il piano Purl ha un chiaro significato politico. L’Europa – la cui dipendenza strategica dagli Stati Uniti resta molto grande – non può permettersi di far allontanare troppo da sé gli americani: la prima modalità per tenerli ingaggiati è stata indicata dallo stesso Trump: oltre ad aumentare la spesa per la Difesa, acquistare armi americane per poi girarle all’Ucraina. Perciò, il piano Purl ha anche una valenza molto pratica: se l’Ucraina non viene rifornita, la situazione sul terreno rischia di compromettersi e poiché la capacità degli arsenali europei non è illimitata, avere un programma di questo genere consente di ovviare ad una situazione che altrimenti rischierebbe di diventare problematica per Kiev».
Ma un accordo di pace renderebbe superato il programma americano?
«Per l’Ucraina non vedo all’orizzonte un accordo di pace. Al più una tregua, se i negoziati in corso avranno successo. E le tregue vanno comunque puntellate. Mi sembra tuttavia che la Russia sia tuttora interessata soprattutto a massimizzare i propri guadagni sul terreno, che al momento sono inferiori alle attese. Mosca intende attestarsi sulla posizione strategica più avanzata possibile fiaccando al tempo stesso il morale degli ucraini attraverso attacchi ai civili e bombardamenti a tappeto, fino a compromettere il sistema energetico del Paese aggredito in vista dell’inverno. Quindi, l’Ucraina va resa la più resistente possibile nei confronti di questa tattica russa dotandola degli armamenti opportuni».
Però la situazione politico-diplomatica all’improvviso è cambiata con i 28 punti e con le controproposte europee…
«Si potrebbe, come dicevo, arrivare a un cessate il fuoco. È manifestamente l’obiettivo cui mira il presidente Trump, ma sarebbe una cosa diversa dalla pace e non coinciderebbe con la posizione europea: per noi è inaccettabile premiare chi ha aggredito un altro Stato senza neppure vincere militarmente la guerra. Vanno negoziate le condizioni».
Cosa comporterebbe una tregua, per gli accordi Usa-Europa sulle armi?
«Sarebbe necessario consentire all’Ucraina di disincentivare ulteriori aggressioni da parte della Russia. Il programma Purl servirebbe a garantire un cessate il fuoco nelle modalità meno dannose possibile sia per la sicurezza degli ucraini sia per quella di tutti gli europei. E solo gli Stati Uniti possono fornire armi per la difesa aerea e i missili di profondità».
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Quella sporca moneta - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 28 novembre, è disponibile in edicola e in app



