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Ajmal Kasab, l'unico terrorista catturato vivo, ha ammesso il suo ruolo negli attacchi, fornendo dettagli su come era stato reclutato dal gruppo terroristico Lashkar-e-Taiba. Il gruppo è stato fondato, a quanto sembra, per combattere a favore dell'indipendenza del Kashmir dall'India. Ma gli uomini reclutati non avevano niente a che fare con il Kashmir, erano dei paesani ignoranti provenienti dal Punjab pachistano. I loro obiettivi principali sono stati gli alberghi a cinque stelle della città, e lo scontro più sanguinoso si è svolto in uno dei simboli più importanti di Bombay, il Taj Hotel. I terroristi si sono nascosti nei piani alti dell'albergo, prendendo molti ostaggi.
Durante l'assedio, i dipendenti del Taj si sono distinti per il loro coraggio e dedizione al lavoro. Nelle prime ore dell'attacco, i terroristi hanno ucciso la moglie e i due figli di Karambir Kang, direttore dell'hotel. Dopo una simile tragedia, chiunque sarebbe stato distrutto, incapace di lavorare. Ma il signor Kang è rimasto al suo posto per tutta la durata dell'assedio, aiutando le forze di polizia nelle operazioni di soccorso.
Il Taj è famoso per il suo servizio ineccepibile, e non si è smentito neanche in questa occasione. Un gruppo di ostaggi era al ristorante Zodiac, e tra questi anche Nick Hayward, un banchiere inglese. Un giornale ha riportato così la sua esperienza: "Verso le cinque, eravamo abbastanza fiduciosi che la polizia ci avrebbe liberato, quindi mi sono diretto verso il bar e ho trovato una bottiglia di champagne Cristal d'annata, l'ho aperta e ho iniziato a versarlo in alcuni bicchieri. Allora il capocameriere è venuto di corsa verso di me, dicendo: 'No, non può farlo!'. 'E invece sì', ho risposto. 'No, signore', mi ha detto, 'quelli non sono i bicchieri giusti. Le troverò dei fl te da champagne'". E mentre infuriava la sparatoria, il cameriere ha procurato agli ostaggi i bicchieri da champagne.
Gli attacchi terroristici avevano sventrato una gran parte dell'albergo, ma i dipendenti hanno lavorato giorno e notte e hanno riaperto appena 23 giorni dopo la strage. All'apertura, il Taj ha offerto una notte omaggio ai vecchi clienti che però hanno rifiutato, porgendo le carte di credito agli impiegati e pretendendo di pagare. Così il Taj ha accettato i loro soldi, donando l'intera somma in beneficenza a una fondazione per Bombay.
A novembre verrà aperta anche l'ala più vecchia dell'hotel, dimostrando nel migliore dei modi che Bombay non cederà al terrore. Anche Hillary Clinton, durante la sua recente visita alla città, ha soggiornato al Taj. Spiegando il motivo di questa scelta, ha detto: "Il messaggio che voglio trasmettere è che, come dopo l'11 settembre, noi non ci arrendiamo. Non siamo affatto intimoriti dai terroristi. Potranno provocare morte e distruzione, ma si scontreranno sempre con i sentimenti di energia positiva della gente, il loro impegno verso la vita, la loro volontà di continuare".
Le menti pachistane dell'attacco intendevano sollevare disordini nella città, tra indù e musulmani. Ma la situazione drammatica ha provocato l'effetto contrario. I musulmani anziani della città si sono rifiutati di seppellire i corpi dei terroristi, dicendo che chi ha trucidato degli innocenti non è musulmano e quindi non può ricevere una sepoltura musulmana. Non ho mai visto le comunità religiose della città più unite. Gli attacchi hanno ricordato a tutti che, nonostante le differenze riguardo alla religione e alle politiche di governo, gli abitanti della città sono innanzitutto cittadini di Bombay, e tutti ugualmente vulnerabili di fronte al terrorismo. Bombay non è mai stata più unita.
traduzione di Laura Sirugo