Bisogna aumentare il capitale degli istituti di credito. Anche se i banchieri si oppongono per paura di perdere il controllo
Fino ad ora in Italia i soldi in banca erano considerati al sicuro. Ora non più. L’introduzione delle nuove regole europee per la risoluzione delle banche in crisi (il cosiddetto
bail in ) poco più di un mese dopo la bancarotta di quattro banche regionali ha gettato nel panico il mondo dei risparmiatori. Improvvisamente si scopre che non solo i bond bancari ma neppure i depositi sopra i 100mila euro sono sicuri. Perché?
In verità, non esiste nulla di sicuro al mondo. Ma tutti i sistemi finanziari abbisognano di uno strumento finanziario sicuro per eseguire i pagamenti, e in tutti i sistemi finanziari moderni questo strumento è rappresentato dai depositi bancari. Siccome a fronte dei depositi, le banche erogano prestiti, i depositi non sono per loro natura necessariamente sicuri. La sicurezza viene offerta loro dal capitale di altri investitori più sofisticati che assorbono per primi le perdite o dallo Stato.
Storicamente l’Italia si è affidata principalmente allo Stato, che nelle maggiori crisi bancarie (vedi Banco Ambrosiano) interveniva stampando moneta o accollandosi dei debiti, ma salvando sempre tutti i depositanti e spesso anche gli obbligazionisti. L’unione monetaria, però, ha eliminato la possibilità di risolvere questi problemi stampando moneta. E i trattati europei - in aggiunta all’elevato debito pubblico italiano - rendono impossibile l’uso del debito pubblico, almeno per le banche di una certa dimensione. Le regole europee del
bail in , quindi, hanno solo formalizzato lo stato di fatto, rendendo impossibile allo Stato italiano di pretendere di poter salvare tutti, quando in realtà non può più.
Vuol dire che dobbiamo rassegnarci ad avere dei depositi a rischio? Fortunatamente, la risposta è no. Occorre rafforzare l’altro sistema di protezione dei depositi, rappresentato dal capitale azionario e dalle obbligazioni. Ma qui nascono i problemi.
Innanzitutto, in Italia le banche - soprattutto quelle minori - si sono per anni finanziate vendendo bond - spacciati come sicuri - alla clientela, con la complicità di Consob e Bankitalia. La funzione di protezione delle obbligazioni - implicita nei meccanismi di
bail in - è ragionevole se queste obbligazioni sono detenute da investitori istituzionali ben diversificati, non se sono possedute da singoli risparmiatori a cui sono state vendute come sicure. Al recepimento delle regole del
bail in sarebbe dovuta seguire una campagna di informazione, per dare il tempo alla clientela di riallocare il proprio portafoglio. Purtroppo questo non è stato fatto, non solo per mancanza di tempo, ma anche per mancanza di volontà: avrebbe aumentato il costo della raccolta bancaria.
Il secondo problema riguarda la capitalizzazione delle banche. Per rendere i depositi totalmente sicuri le nostre banche hanno bisogno di maggior capitale azionario.
Ma i banchieri non amano emettere azioni, perché mette in gioco il controllo della banca stessa e quindi la loro poltrona. Per questo hanno a lungo fatto pressione sul governo affinché comprasse (a prezzi inflazionati) i loro crediti difficilmente esigibili (la cosiddetta
bad bank ). Giustamente la Ue si è opposta e il compromesso che ne è risultato è inutile alla risoluzione del problema.
Per restituire
ai depositanti la necessaria fiducia, quindi, esiste solo un modo: aumentare il capitale azionario. Lo Stato deve forzare quest’aumento con un aut aut: o le banche si ricapitalizzano sul mercato, o le ricapitalizza lui, forzando un ricambio totale del management. Di fronte a questa scelta, tutte le banche solventi - che sono la maggior parte - si affretteranno a ricapitalizzarsi sul mercato. Il controllo delle altre verrà temporaneamente assunto dallo Stato, che provvederà a liquidarle in modo ordinato. In questo modo, si elimina l’incertezza che oggi attanaglia il sistema e rischia di far fallire anche le banche solide. In aggiunta, la ricapitalizzazione permetterà alle banche di riprendere a prestare, favorendo la crescita economica. Se è così semplice, perché non è ancora stato fatto? Perché mette a rischio la poltrona di molti banchieri.