Il nuovo governo contro il dissesto idrogeologico adotterà le stesse misure dei predecessori: partecipare ai funerali delle vittime

Appena insediato, il nuovo governo dovrà occuparsi della crisi economica, del prezzo dei carburanti, dei rapporti con l’Europa, dello smaltimento di Salvini e di altre urgenti incombenze. Fiumi e crinali potranno così tornare indisturbati alla loro attività preferita, che è allagare e franare, sgretolare e travolgere, in applicazione di alcuni Decreti Legge della natura in vigore da un paio di miliardi di anni: per esempio la legge di gravità, i princìpi dell’idraulica, i fondamenti della geologia, eccetera.

 

La borsa Il nuovo presidente del Consiglio, al suo ingresso a Palazzo Chigi, inciamperà in una grossa borsa. Contiene, in contanti, i cento miliardi e rotti già stanziati in urgenti opere di messa in sicurezza del territorio, e mai spesi perché mancano la vidimazione del comitato di controllo, il protocollo di applicazione delle Regioni, l’approvazione del Gran Giurì delle Acque, il parere dell’Ispettorato Generale delle Ripe e delle Anse, il nulla osta del Comitato Europeo per il Controllo dei fondi non europei, l’ispezione dei sottosegretariati alle Ghiaie e alla Pesca (oggi accorpati nel Ministero degli Esteri per un disguido burocratico), infine una sentenza del Tar del Lazio. Il nuovo premier farà subito rimuovere la pesante borsa per evitare di inciamparci nuovamente all’uscita. Riposta in un sotterraneo, la borsa tornerà a galla in occasione della Grande Alluvione di Roma, nel 2027.

 

L’emergenza Il torrente Pencolo, che bagna i borghi della Valminaccia, è stato deviato a metà Seicento dal conte Bruto Assai (degli Assai di Valminaccia) per ragioni estetiche: voleva che il fiume passasse nel suo giardino. Cento anni dopo, estinti gli Assai, il governo pontificio decise di far passare il Pencolo nel monastero di Santa Priscilla, per irrigare l’insalata delle suore, e ne deviò nuovamente il corso. Terza deviazione del 1950, quando il senatore Mutilo, per mantenere una promessa elettorale, fece passare il Pencolo dal suo collegio, sottraendolo al collegio del rivale, il senatore Pasciuto. Ultima deviazione cinque anni fa, per costruire il prestigioso outlet “Tutto per tutti”. In occasione della sua piena biennale, il Pencolo riprende il suo corso naturale travolgendo, nell’ordine, il giardino degli Assai, il monastero di Santa Priscilla, la casa natale del senatore Pasciuto e l’outlet “Tutto per tutti”.

 

Il caso limite Il fiume Puleggia, uno dei più suggestivi delle Prealpi, impediva la costruzione di nuovi capannoni in Valsempia. Il sindaco leghista di Chiusa Valsempia, con l’appoggio entusiasta della popolazione, decise di invertire il corso del Puleggia con un’opera idraulica molto ingegnosa: l’acqua, gonfia dei gas di scarico del vicino scarichificio, diventa così leggera che risale l’alveo anziché riscenderlo. Attualmente il Puleggia ha accumulato alla sorgente cento milioni di metri cubi d’acqua, che il gas mantiene sospesi sopra le pendici del monte Scivolo. Secondo i soliti ambientalisti menagramo, presto le acque del Puleggia precipiteranno a valle, una decina di città saranno rase al suolo e i capannoni saranno ritrovati, dopo qualche mese, al largo delle coste istriane, con il proprietario ancora alla guida del muletto. Ma le autorità locali smentiscono, e puntano molto sul turismo per valorizzare, nell’immediato, lo spettacolo del primo lago sospeso al mondo, e in futuro il suggestivo canyon che il fiume, tornato in discesa, avrà scavato lungo l’intera pianura padana.

 

Il nuovo governo Nei confronti del dissesto idrogeologico, adotterà le stesse misure eccezionali prese da tutti i governi precedenti: nel giorno dei funerali delle vittime si partecipa alle esequie. Il giorno prima e il giorno dopo, no. Probabile una Commissione parlamentare sulla crisi climatica. Trattandosi di un problema politico rilevante, si punta a un documento finale congiunto, dal titolo “Se oggi seren non è, doman seren sarà, se non sarà seren, si rasserenerà”.