Con il coraggio di una ventenne, ma a 94 anni. Sempre in piazza dalla parte dei più deboli. Le nostre pagelle della settimana

CHI SALE

 

JANNIK SINNER
Ha solo 22 anni ed è il primo italiano ad aver vinto una Coppa Davis e uno Slam dopo quasi mezzo secolo. Però non si glorifica. Usa l’io con pudore. Ringrazia sempre il suo team, come se lui non avesse fatto nient’altro che la sua parte. Chiama la mamma da Melbourne, ma rapidamente, «per non disturbarla durante la festa». Non vuole andare a Sanremo a celebrare il trionfo. È davvero un anti-italiano. Se poi pagasse le tasse da noi, anziché a Monte Carlo, sarebbe il migliore.

 

Jannik Sinner

 

MATTEO LEPORE
Mezza città gli si è rivoltata contro, furibonda per essere costretta ad andare a trenta all’ora quasi dappertutto, eppure il sindaco di Bologna ha tenuto il punto e non è tornato indietro sul nuovo limite di velocità imposto sul 70 per cento delle strade urbane. Un divieto che neanche il ministro Matteo Salvini è riuscito ad annullare, dopo avere mobilitato tutto il ministero per trovare un cavillo. E ora lui si dice disponibile alle modifiche, ma la sua ordinanza è destinata a fare scuola.

 

FRANCA CAFFA
Lei che ha passato una vita nei cortei, in difesa degli inquilini dei casermoni di periferia, ha voluto chiedere al carabiniere schierato di fronte ai manifestanti pro-Palestina se aveva sentito quello che aveva detto Sergio Mattarella sui due Stati. E gli ha risposto guardandolo negli occhi, con la serena indignazione di una donna di sinistra che non si aspettava che un carabiniere le dicesse che non lo considera il suo presidente. Perché a 94 anni si può avere il coraggio di una ventenne.

 

CHI SCENDE

 

GIUSEPPE CONTE
Con la coerenza di un signor Né-Né, il presidente dei Cinque Stelle che non si era schierato né con Emmanuel Macron né con Marine Le Pen ora si rifiuta di scegliere tra Joe Biden e Donald Trump, fingendo di non vedere l’abisso che li separa. E trova ogni pretesto per evitare di stringere un’alleanza con Elly Schlein: l’ultimo, per non partecipare al sit-in davanti alla Rai, è «l’ipocrisia» del Pd che ha partecipato alla lottizzazione. Come se lui non avesse fatto incetta di poltrone, all’ultima spartizione.

 

GIAN MARCO CHIOCCI
Giorgia Meloni che si collega dal Colosseo con l’astronauta italiano. Il ministro-cognato che apre il tg discettando con il medesimo astronauta sulla bontà della pasta italiana nello spazio. Un’intervista trionfale di due minuti e mezzo alla stessa premier sul vertice Italia-Africa. Sì, il Tg1 è sempre stato filogovernativo, ma il nuovo direttore lo sta trasformando, giorno dopo giorno, nella versione aggiornata del cinegiornale Luce. E alle 20, dopo la sigla, buonasera dal TgGiorgia.

 

Ilary Blasi

 

ILARY BLASI
Per chi si fosse perso il docufilm di un’ora e venti di Netflix e la lunga intervista a “Verissimo” ora c’è anche un libro, sempre di Ilary Blasi e sempre sul suo cavallo di battaglia: i tradimenti di Francesco Totti. Si intitola “Che stupida”. Però il titolo è sfacciatamente bugiardo. Di una che è riuscita a fare soldi scrivendo 228 pagine per raccontarci la melodrammatica rottura della coppia che due anni fa invocava il diritto alla privacy, tutto si può dire tranne che sia stupida.