Riforma fiscale. Architrave dovrebbero essere le due sole aliquote Irpef e il codice unico fiscale. Pochi giorni fa Tremonti è tornato a promettere che si farà: aspettiamo fiduciosi.
Grandi opere. Altro evergreen dei programmi berlusconiani, dal ponte sullo Stretto alla Salerno-Reggio Calabria: la A3 che sarà completata, è l'ultimo annuncio, nel 2013.
Piano per il Sud. Ogni anno viene rispolverato: nell'estate 2009 accompagnato dall'idea di una banca ad hoc, nel settembre 2010 fa parte dei cinque punti su cui chiedere la fiducia al Parlamento. Rievocato ancora poche settimane fa: il governo, giura Berlusconi, intende andare avanti.
Piano per il nucleare. Entro la legislatura partiranno i lavori per la costruzione di una centrale nucleare, il roboante annuncio del 2010 davanti a Putin. Di due settimane fa la marcia indietro: moratoria di un anno per decidere dove mettere le centrali, di due per riparlare di strategia nucleare.
Riforma della giustizia. È annunciata da anni, con sempre maggiore insistenza. Forse è la volta buona: ora il ministro Alfano assicura che si batteranno per farla passare "nelle piazze".
Dimezzamento del numero dei parlamentari. Nel 2009 Berlusconi propone di sfoltire i seggi alla Camera e al Senato tramite una legge di iniziativa popolare. Non se n'è più sentito parlare.
Abolizione delle province. Era stata promessa in campagna elettorale, ora la proposta di legge giace in commissione. E le province sono tutte lì, intoccate.
È arrivata ad essere licenziata dal Parlamento la riforma dell'Università: mancano però ancora i decreti attuativi, che, promette il ministro Gelmini, arriveranno entro sei mesi. Procede a rilento anche il Federalismo tanto voluto dalla Lega: anziché un'ambiziosa riforma costituzionale, un lungo percorso a tappe.