La procura di Milano ora è a caccia dei mandanti politici di alto livello. Gli accertamenti hanno permesso di dimostrare la falsificazione di 608 firme per le Regionali e 308 per le Provinciali

Firme false, capitolo secondo. La procura di Milano porta avanti un'indagine segreta sulle attestazioni raccolte per le elezioni amministrative del 2010 e alza il tiro sui vertici del partito. Finora sono finiti sotto inchiesta quindici rappresentanti del Pdl: si tratta soprattutto di consiglieri comunali e provinciali che avevano certificato l'autenticità delle firme consegnate da Clotide Strada, vice responsabile del settore elettorale del Pdl in Lombardia e assistente della consigliera Nicole Minetti.

Adesso la nuova inchiesta-stralcio dovrebbe riguardare i mandanti: politici di più alto livello, che avrebbero ordinato l'operazione truffa. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha già interrogato diverse persone, ma i verbali sono stati segretati. Gli accertamenti dei pubblici ministeri - sintetizzati nel documento di chiusura indagini dello scorso 17 ottobre - hanno permesso di dimostrare la falsificazione di 608 firme per le Regionali e 308 per le Provinciali. Queste certificazioni sono servite per presentare la lista regionale Per la Lombardia e quella provinciale Il popolo della Libertà - Berlusconi per Formigoni. La maggior parte dei presunti sottoscrittori non hanno riconosciuto né la grafia né il sostegno ai movimenti.

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