Gli ex parlamentari? Trattati ormai come «cittadini di serie B». Quella contro i vitalizi? Una campagna di stampa «subdola e infondata». La proposta del presidente Inps
Tito Boeri di
ricalcolarli col sistema contributivo, come avviene fin dal 1995 per tutti i lavoratori? Ha una «intenzione punitiva». Fuori dal Palazzo dal 2008,
dov'era entrato esattamente 40 anni prima, l'ex segretario del Ppi
Gerardo Bianco sta conoscendo una seconda giovinezza nella difesa del vitalizio parlamentare.
[[ge:rep-locali:espresso:285169097]]Così a 84 anni, in qualità di presidente dell'associazione ex parlamentari, ha scritto ai presidenti di Camera e Senato per chiedere un intervento a difesa della categoria. Da chi? Dalle proposte di Boeri, ovviamente, che a fini di equità sociale ha suggerito di ricalcolare tutte le pensioni e i vitalizi sopra i 5mila euro lordi (3.500 netti circa) sulla base dei contributi effettivamente versati.
Un provvedimento che, considerando anche il blocco degli aumenti, interesserebbe tutti i 2.470 ex parlamentari attualmente titolari dell'assegno e consentirebbe di risparmiare circa 90 milioni l'anno. Ma che proprio non va giù a Bianco, che dopo quattro decenni tondi trascorsi in Parlamento percepisce un assegno che sfiora i 6mila euro netti al mese,
come certifica il database realizzato nel 2013 dall'Espresso sulla base dei dati ufficiali trasmessi da Camera e Senato. Come lui risulterebbero danneggiati economicamente pure numerosi altri onorevoli di lungo corso, con una sforbiciata per tutti quanti davvero pesante secondo le proiezioni effettuate dall'Inps: per chi riceve più di 5mila euro lordi il taglio sarebbe del 50 per cento circa. E Bianco, in questo modo, si ritroverebbe al di sotto dei 3.500 euro che
in una recente intervista aveva definito la soglia minima per una sopravvivenza dignitosa.
Di qui il comprensibile allarme e la decisione di scrivere ai presidenti delle Camere (lo scorso 2 novembre, giorno dei defunti) per chiedere «una chiara presa di posizione». «Abbia il coraggio di richiedere per tutti i pensionati italiani il ricalcolo in base ai contributi versati» tuona provocatoriamente Bianco nella sua missiva riferendosi a Boeri, di cui denuncia «l'entrata a gamba tesa», «l'inedita 'invasione di campo'» e il «quadro inesatto e approssimativo» sulle condizioni economiche degli ex parlamentari.
Tanto più, osserva Bianco, che «già esiste un prelievo straordinario di solidarietà». Vero, solo che si tratta di un contributo di circa il 10 per cento che finisce al Fondo di solidarietà, ovvero la cassa che eroga vitalizi, assistenza sanitaria integrativa e assegni di fine mandato.
Questo iper-attivismo negli ultimi mesi aveva già portato Bianco a scrivere sia allo stesso Boeri che al duo Boldrini-Grasso. E in quest'ultima occasione l'ex segretario del Partito popolare c'era andato giù pensate: se l'era presa con il «grumo di antipolitica e antiparlamentarismo» che aleggia sui vitalizi. Un pericolo serio, a suo dire, considerata la sua somiglianza alle «campagne giornalistiche che aprirono la strada al fascismo».