Unioni civili celebrate entro Ferragosto, se Alfano si sbriga
Il Consiglio di Stato dà il via libera al decreto-ponte e suggerisce al ministro degli Interni di far presto a elaborare quello sulle formule di rito: è "abbastanza semplice", oltretutto. L'obiezione di coscienza per i sindaci? L'unione civile è "un diritto assoluto", non si può "mettere in discussione", dice Palazzo Spada
di Susanna Turco
21 luglio 2016
Nel tripudio generale di chi quella legge ha sostenuto, per le unioni civili ormai è fatta. E anzi, se Alfano per cortesia si spiccia, le prime celebrazioni potranno tenersi già entro Ferragosto. Il sì “definitivo” del Consiglio di Stato al decreto ponte sulle unioni civili – quello che stabilisce la disciplina transitoria e rende immediatamente operativa la legge – arriva con netto anticipo sui tempi e contiene un dettaglio d’ironia. Lo chiarisce il presidente della Sezione Atti Normativi del Consiglio di Stato, Franco Frattini: “Noi suggeriamo al ministro degli Interni di adottare il decreto" sulle dichiarazioni di rito in "cinque giorni”, e anzi di “elaborarlo nei 15 giorni della vacatio legis”, in modo da non perdere ulteriore tempo: “Non essendoci più ostacoli di nessun genere, il decreto si faccia”. Angelino si sbrighi, così “entro ferragosto si può costituire la prima unione civile davanti a un Comune”. Il decreto, fra l’altro, è “abbastanza semplice”, nota Frattini.
Il Consiglio di Stato spazza via i residui dubbi sulla possibilità di una eventuale obiezione di coscienza da parte dei sindaci. “La legge nulla dice sul tema dell’obiezione di coscienza, però il decreto non parla di sindaci ma di ufficiali di stato civili. Per noi opportunamente si è indicato l’ufficiale perché almeno uno si debba trovare”, chiarisce Frattini.
Insomma il problema nemmeno si pone. Il testo del provvedimento di Palazzo Spada va oltre, è ancora più puntuto: spiega infatti che “la legge non consentirebbe in nessun caso” di “porre in discussione il diritto fondamentale e assoluto della coppia omosessuale a costituirsi in unione civile”. Una risposta definitiva a chi, come il sindaco leghista di Rovigo Massimo Bergamin, aveva detto che “mai e poi mai” avrebbe celebrato una unione tra due persone dello stesso sesso.
Ora dunque non resta che aspettare il decreto di Alfano e i quindici giorni per l’entrata in vigore del decreto ponte per partire con quelli che Monica Cirinnà, madrina della legge, chiama i primi “confetti arcobaleno”. Per l’entrata in vigore dei vari decreti legislativi, invece, bisognerà aspettare il 5 dicembre, sei mesi dalla legge. Solo allora si avranno i regolamenti definitivi.