Sostenibilità
19 luglio, 2025Inutili per la produzione di uova, gli esemplari maschi venivano eliminati. Ora con la tecnica del sessaggio si eviterà la nascita
I pulcini maschi non moriranno più. A mediare con l’industria zootecnica è stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha messo un freno a quello che veniva chiamato abbattimento selettivo, in realtà una mattanza. Era questa la fine dei pulcini maschi: triturati vivi perché inutili alla produzione di galline ovaiole. Da tempo le associazioni protezionistiche avevano segnalato questa crudeltà. Finalmente la politica si è mossa per mettere un punto a una pratica insopportabile. La Conferenza Stato-Regioni ha espresso parere positivo sullo schema di decreto interministeriale, proposto dal ministero della Salute di concerto con il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) e il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit), sulle linee guida tecniche per l’introduzione del sessaggio in ovo, ovvero il processo di selezione del sesso, negli incubatoi italiani.
La storia dei pulcini maschi arriva da lontano. Per avere galline ovaiole che producano fino a trecento uova all’anno, vengono fatte strettissime selezioni. I maschi non servono per la produzione di uova e non vanno bene neanche per la catena alimentare perché non sono polli Booster, cioè a veloce accrescimento come vuole l’economia industriale. Attraverso l’utilizzo delle tecnologie del sessaggio in ovo si eviterà la nascita dei pulcini maschi e le uova verranno eliminate prima della schiusa. Gli embrioni, secondo la scienza, non dovrebbero provare dolore fino al settimo giorno a partire dall’incubazione. Le industrie che producono galline ovaiole dovranno introdurre, in allevamento, la nuova strumentazione per definire il sesso dell’uovo. Il buon pollo arrosto, il tipico pranzo domenicale delle famiglie italiane, era un animale allevato a terra, libero di razzolare nelle aie dei poderi. Poi le cose sono cambiate. Abbiamo creato razze a rapido accrescimento che in pochi mesi possono entrare nella catena alimentare, così come galline che producono quantità industriali di uova, e finiscono i loro giorni stremate. Non sempre la regola del profitto a ogni costo, crea ricchezza e benessere.
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