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Storie di Impresa
giugno, 2024

Dall'uso al riutilizzo nel mondo degli imballaggi

Simona Fontana
Simona Fontana

Simona Fontana è la prima donna a dirigere il Consorzio Nazionale Imballaggi, che garantisce il raggiungimento degli obiettivi di riciclo richiesti dall'Unione Europea

Circa 700.000 imprese consorziate per un modello di economia circolare che affida alla gestione privata un interesse pubblico come la tutela ambientale: “L’Italia è un Paese virtuoso, se pensiamo al riciclo degli imballaggi» spiega Simona Fontana. “Oggi dobbiamo lavorare per rafforzare questo primato, coinvolgendo cittadini, istituzioni e imprese in un’attività sinergica di dialogo, ricerca e prevenzione”.

 

Direttore, i punti di forza del sistema italiano.

Sicuramente la collaborazione fra pubblico e privato, in un’ottica di responsabilità condivisa fra le aziende che producono e usano imballaggi, le pubbliche amministrazioni e i cittadini, che ogni giorno sono chiamati a fare bene la raccolta differenziata. Un modello che ventisette
anni fa sembrava rivoluzionario: le imprese diventavano responsabili del fine vita dei loro imballaggi e, aderendo a Conai, trovavano la garanzia che fossero correttamente gestiti a qualsiasi condizione di mercato.

 

Chi in Europa fa meglio di noi?

Ci contendiamo la leadership con la Germania, se guardiamo al riciclo pro- capite di imballaggi. Due anni fa uno studio condotto dall’Università Bocconi e dal Wuppertal Institut ha dimostrato come l’Italia sia uno dei Paesi in cui si ricicla di più e a prezzi più bassi.

 

Di che risultati parliamo?

La percentuale di riciclo degli imballaggi è ormai abbondantemente sopra il 70%. Se sommiamo anche il recupero energetico, siamo ormai quasi all’85% di rifiuti di imballaggio che evitano la discarica. E ricordiamo che la discarica è la fine che bisogna evitare: anche l’Unione Europea ci dice che prima devono venire prevenzione, riutilizzo, riciclo e recupero energetico. 

 

Come migliorare ancora?

Promuovendo l’uso di materia da riciclo in sostituzione della materia vergine: per chiudere il cerchio, è importante che ci siano incentivi alla scelta di materia di secondo utilizzo. Facendo capire sempre meglio ai cittadini come differenziare correttamente senza commettere errori: grandi quantità di imballaggi differenziati sono inutili, se la raccolta è fatta male e piena di errori. Continuando a lavorare per risolvere il problema – oggi meno grave rispetto a qualche anno fa – della carenza di impianti per trattare alcune tipologie di rifiuti nel Mezzogiorno, e soprattutto supportando i territori a migliorare i loro sistemi di raccolta e intercettazione dei rifiuti. Per fare solo un esempio, Conai ha appena lanciato un piano straordinario per potenziare la raccolta differenziata in sette città capoluogo del Centro-Sud: Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria. Sette Comuni in cui risiede il 30% degli abitanti delle cinque Regioni coinvolte. Intervenire su queste città può portare a migliorare i tassi di riciclo dei rifiuti di imballaggio a livello nazionale.

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