In arrivo un kit genetico per prevedere malattie cardiache anche in chi non presenta sintomi. E' il risultato di uno studio americano sul Dna di pazienti apparentemente non a rischio
L'amico del cuore si trova nel test
L'amico del cuore si trova nel test
In arrivo un kit genetico per prevedere malattie cardiache anche in chi non presenta sintomi. E' il risultato di uno studio americano sul Dna di pazienti apparentemente non a rischio
image/666643.pjpegUn test genetico per andare a caccia di quei pazienti con rischio cardiovascolare più alto del normale, che però sfuggono ai test tradizionali. È il prodotto cui affida il suo rilancio Celera Genomics, la società fondata negli anni '90 dal biologo Craig Venter per sequenziare il genoma umano. Per sviluppare il test, i ricercatori di Celera hanno sequenziato il genoma di 39 persone, identificando 25 mila siti dove una singola lettera del Dna varia da una persona all'altra (polimorfismi). Con l'aiuto dei ricercatori dell'Università della California, li hanno confrontati con un database genetico di pazienti cardiaci, scoprendo che 51 di essi si trovavano più frequentemente in tali pazienti. Un altro studio ha ridotto il campo a una decina di polimorfismi: chi ne ha più di due ha un rischio di malattie cardiache aumentato del 60 per cento. Il kit diagnostico che rivela la presenza di queste mutazioni, e che arriverà sul mercato il prossimo anno, permetterebbe quindi di identificare i casi al limite tra normalità e rischio, o i casi ad alto rischio non riconosciuti dagli attuali test. Per esempio, quello di un quarantenne non fumatore, ma con una suscettibilità innata all'infarto.
Questo test non è che il primo di una batteria di nuovi test genetici attualmente allo studio nei laboratori Celera, tutti destinati ad arrivare sul mercato nei prossimi anni; altri misureranno il rischio di ictus, di ricorrenza del tumore al seno o di comparsa di cirrosi in pazienti con epatite C. Tutti prodotti con cui Celera spera di ottenere finalmente profitti. A questo scopo non erano infatti servite né la vendita di informazioni genetiche (sfumata quando il consorzio pubblico ha completato il sequenziamento del genoma e ha cominciato a offrire gli stessi dati gratis), né la produzione di farmaci di nuova generazione contro tumori e malattie autoimmuni. Ora la società si rivolge al meno ambizioso ma più sicuro mercato dei test diagnostici. Non è la miniera d'oro che Venter sperava di trovare nel Dna, ma è meglio di niente.