Cultura
16 novembre, 2007

Il mondo

La natura, gli animali, l'uomo nei cinque continenti. Dagli abissi oceanici alle profondità dello spazio. Nelle fotografie più spettacolari di celebri reporter

Il bello de "Il Mondo", il nuovo volume del National Geographic, non sta soltanto nella straordinaria varietà delle immagini che ci svelano i lati più imprevedibili della natura, degli animali e degli esseri umani nel nostro pianeta. Il bello di questo prestigioso libro a colori, insieme ai numerosi saggi esplicativi, sta nella scelta dei fotografi. Sono ben 110, tutti celebri, giovani e meno giovani, alcuni nati a fine '800, entrati nella leggenda per essere stati, oltre che fotografi, esploratori. Così è stato Hiram Bingham: nato a Honolulu nel 1875, insegnò storia e poi, nel 1911, fu alla guida della spedizione che portò alla luce Machu Picchu, la città perduta degli Inca. Una sua foto coglie quelle rovine, poi diventate meta del turismo internazionale, subito dopo che erano state liberate dalla fitta vegetazione della giungla. Più che un esploratore fu anche Joseph Rock, botanico, geologo, storico, che studiò fra il 1927 e il 1930 lo Yunnan e il Sichuan in Cina.

E così Herbert Ponting, che nel 1911 ha seguito la spedizione del capitano Robert Scott al Polo Sud. Come è nella tradizione del National Geographic, ogni fotografo è esperto in una e spesso in più discipline. Quale miglior compagnia, allora, per questo giro intorno al mondo? Per ogni continente sono state scelte le immagini della natura, delle città, delle persone, allo scopo di documentare anche i cambiamenti. Passato e presente si confrontano in centinaia di istantanee. Se in una foto di F. J. Kirschbaum del 1929 un gruppo di antropofagi di Papua Nuova Guinea si sottopone a sanguinari riti di iniziazione, in una foto di Joe Mcnally del 1999 si vede un ingegnere che mette a fuoco un'immagine proiettata su uno schermo dell'Osservatorio W.M.Keck sulla cima del vulcano Mauna, nelle Hawaii. Chiudono il libro alcune immagini sulle nuove frontiere dell'Universo.

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