Fino al 30 marzo zona Tortona a Milano ospita le opere di 147 artisti italiani e internazionali. Per confrontarsi su sperimentazione e nuovi linguaggi
Giovani artisti, studenti universitari, viveur milanesi all'ultima moda o semplici appassionati: sono loro ad animare per tutta la settimana il capoluogo lombardo, dove il mondo dell'arte contemporanea è in fermento. Se i padiglioni della nuova fiera si trasformano nel palco per il MiArt, l'annuale incontro tra espositori, moderni mecenati ed esperti del settore, in zona Tortona, il nuovo regno del design e della creatività di Milano, fino a martedì 30 marzo va in scena ogni sera dalle 16 alle 20 il
(con)TemporaryArt.
Il figlio minore del più famoso Fuori Salone, l'ormai imperdibile evento organizzato in contemporanea con il Salone del Mobile, è giunto alla sua terza edizione e si pone l'ambizioso obiettivo di superare i 10 mila visitatori. Un appuntamento a misura di profano, dove basta possedere una sfrenata voglia di scoprire per poter apprezzare le esposizioni, ideate da 20 curatori internazionali usando le creazioni di 147 artisti.
Al Superstudio Più e in altre location tutte in zona Tortona, la via tanto amata da stilisti e galleristi, è il momento del via libera alla sperimentazione, ai nuovi linguaggi, alla creatività under 35 e alle nuove opere di alcuni tra i grandi nomi dell'arte contemporanea.
Dal creatore di Vogue Uomo
Flavio Lucchini arrivano bambole colorate, giocattoli, fiori e totem in gesso bianco: affascinanti metafore dell'abito e della moda nella personale "The Vogue lesson", curata da Luca Beatrice in collaborazione con Gisella Borioli.
Psichedelico, moderno, pop: è il mondo di
Andy, l'eclettico musicista dei Bluvertigo che ha trasformato degli oggetti quotidiani come una chitarra o un violino in fluorescenti opere al ritmo dettato da un I-pod fucsia nella Fluon Room.
Il grande pubblico non ne conosce il volto o la fisionomia, ma è bastata l'originalità della sua street art per portare
Banksy ad essere uno dei talenti contemporanei più richiesti: le sue opere, dalla forte impronta anti istituzionale e anti capitalista, sono in Italia per la prima volta e provengono dalla collezione della Andipa Gallery. La collezione "Banksy. Fight for Art", dal messaggio pacifista e irriverente allo stesso tempo, è stata portata da Londra in via Tortona da Rosita Legnani e Anna De Gregorio, due ex studentesse Iulm, l'università sponsor del (con)TemporaryArt.
Volti alla Woodstock e facce da mondi lontani catturano invece lo sguardo dei visitatori direttamente dalle tele di
Shepard Fairey, l'artista artefice del successo comunicativo di Barack Obama di cui ha curato la campagna iconografica.
Ma anche la public art trova spazio con "Future will beat", un progetto di Neve e Ivan, due emergenti provenienti dal panorama milanese che ruota intorno al collettivo Art Kitchen;
Ivan Tresoldi, in arte Ivan, è anche l'autore di "Diverso è un altro modo per dire noi". Curata da Jacopo Perfetti, è una piramide di schermi luminosi dedicati ai numerosi personaggi che hanno influito sulla vita del poeta/artista: da Falcone e Borsellino all'immortale De Andrè, a ciascuno è dedicata una poesia, frutto della sua sensibilità.