Un bizzarro terzetto fa da protagonista a 'Tutto da capo' (Mondadori, traduzione di Stefano Bortolussi, pp. 316, e 19.50), ultimo atteso romanzo di Cathleen Schine. Il 78enne marito Joseph vuole il divorzio dopo cinquant'anni di matrimonio e Betty, a 75, deve lasciare l'appartamento su Central Park West, New York, e rifugiarsi insieme alle figlie cinquantenni Miranda e Annie nel cottage in Connecticut prestato dallo zio gaudente. Dal successo di 'La lettera d'amore' (1996) in poi la Schine non ha mai smesso di scrivere sofisticate commedie sulle donne. Tutte inevitabilmente libraie, o bibliotecarie, o editor, intellettual-chic che vivono nell'Upper West Side in mezzo ai libri. Miranda, single spumeggiante, è un agente letterario in bancarotta perché travolta da uno scandalo editoriale; Annie, meno appariscente e più riservata, vedova, è direttore di biblioteca: entrambe si ritrovano, adulte, a vivere "tutto da capo" una finta ritrovata adolescenza in un cottage di bambole, con mamma Betty che le chiama ragazze e cucina per loro i manicaretti. Man mano il plot si affolla: Miranda si innamora ma lui la lascia per fare l'attore, Annie continua ad esser sola, Betty vive la disperazione del divorzio. Eppure, questo leggiadro romanzo dall'ottimo happy end è incoraggiante, e apre uno spiraglio di luce per le cinquantenni e dintorni. È vero: gli uomini se ne vanno. Salvo poi pentirsene, quando è troppo tardi. E comunque è meglio che se ne vadano perché "si cambia" e "di punto in bianco" può accadere che... Finale a sopresa da non svelare e coming out letterario di Cathleen Shine, che da tempo ha lasciato il marito per vivere con un'amica.