Quarant'anni di costume americano nei pannelli della Grand Central Station di New York. Ora in mostra

Hanno raccontato l'America con i loro colori vividi affissi nel terminal principale della Grand Station di New York. Oltre 650 mila, tra passeggeri e turisti, li hanno ammirati passando nella stazione tra il 1950 e il 1989, anno in cui furono rimossi definitivamente. Cartelloni luminosi alti 5 metri e mezzo e larghi 18 realizzati dall'azienda fotografica Kodak per pubblicizzare i propri prodotti.

Alla storia sono passati con il nome di Colorama e rappresentano una nicchia - dalle dimensioni mastodontiche - della produzione fotografica mondiale, un esperimento unico a metà tra arte e pubblicità, e uno dei primi esempi di fotografia applicata alla comunicazione visiva. Nelle immagini, che cambiavano ogni tre settimane, venivano rappresentate scene della vita quotidiana degli americani - dai racconti davanti al caminetto alle vacanze al mare, passando per i concorsi di bellezza e lo sbarco sulla Luna - il tutto arricchito dalla presenza, discreta, di apparecchi fotografici e video della ditta.

Ora le 565 stampe originali affisse in 40 anni di storia del Colorama (tecnicamente delle trasparenze retroilluminate stampate con un ingranditore speciale), insieme ai negativi, sono diventate parte dell'archivio Eastman Kodak Co.

E in occasione dei 60 anni dall'affissione della prima gigantografia una mostra ripercorrerà il mito. "Riflettevano e fortificavano i valori e le aspirazioni degli americani - ha spiegato la curatrice Alison Nordstrom - mentre incoraggiavano a fotografare come aspetto essenziale della vita famigliare, dei viaggi e del tempo libero". Dal 19 giugno trenta Colorama saranno visibili nella Eastman House di Rochester, la casa natia del fondatore della Kodak George Eastman diventata museo fotografico nel 1947.

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