Paolo Pandolfo, Antonio Politano e Rolf Lislevand, solo alcuni dei protagonisti del prestigioso Festival di Urbino dedicato alla Musica Antica, che si svolge in buona parte nelle sale e nel cortile del Palazzo Ducale della cittadina marchigiana dal 19 al 28 luglio. Nove concerti, con la direzione artistica di Claudio Rufa, che spaziano dalla musica medievale a quella rinascimentale e barocca fino ai suoni live electronics.
Urbino per l'occasione si immerge in un'atmosfera magica dove la musica è protagonista assoluta: corsi, concerti, una mostra di strumenti antichi e il laboratorio di liuteria per bambini saranno al centro di un'intensa settimana che convoglierà centinaia di musicisti e appassionati per frequentare le lezioni di canto, musica medievale, rinascimentale e barocca e per seguire gli spettacoli in programma.
Il primo appuntamento è lunedì 19 luglio a Palazzo Ducale con il concerto del liutista Rolf Lislevand. La magia del liuto viene riproposta in un itinerario musicale che prende le mosse dal rinascimento e dal barocco per avventurarsi nel mondo dell'improvvisazione e della ricerca personale di uno dei più interessanti e innovativi interpreti di questo strumento. Lislevand eseguirà musiche di Francesco da Milano, Galilei, Sanz, de Murcia.
Martedì 20 luglio è la volta dell'Ensemble laReverdie che, con il programma De Stella Nova (musiche di Ciconia, Dufay, Sherwin, De Mircovich), ci farà immergere nelle visioni fantastiche del medioevo.
Nel concerto di mercoledì 21 luglio il cornettista Bruce Dickey eseguirà insieme a Liuwe Tamminga all'organo (Oratorio di San Giuseppe) un programma di canzoni rinascimentali in cui saranno ugualmente protagonisti il virtuosismo e l'espressività vocale. Sebbene l'organo sia comunemente associato al repertorio sacro e i compositori qui rappresentati abbiano svolto la loro attività nell'ambito delle cappelle musicali, il programma di questo concerto si avventura nel campo profano, sfruttando anche le possibilità virtuosistiche del cornetto, strumento che, prima dell'avvento del violino, era considerato un temibile rivale della voce umana, fino a spingersi in un territorio inaspettato come quello della tarantella e della musica popolare. Le musiche in programma sono di Trabaci, de Macque, Fernandez de Huete, Mayone, Frescobaldi, Pierluigi da Palestrina, Guami.
Una serata tutta dedicata a Johann Sebastian Bach è quella di venerdì 23 luglio con Susanne Scholz al violino barocco, Marcello Gatti al flauto traversiere, Gaetano Nasillo al violoncello barocco e Giovanni Togni al clavicembalo. Il concerto è allo stesso tempo solistico con alcune delle pagine più celebri della letteratura solistica bachiana e d'insieme: in programma, infatti, la Triosonata BWV 1038 e la Triosonata dall'Offerta Musicale che, grazie alla profondità e alla quantità di significati profusi da Bach, offrono innumerevoli spunti di lettura e di ascolto, dalla pura godibilità alla comprensione di una delle architetture musicali più geniali della storia della musica.
Il concerto di sabato 24 luglio ha come protagonista Paolo Pandolfo (viola da gamba) con Luca Guglielmi al clavicembalo. In programma musiche di J. S. Bach, C. Ph. Bach, Abel, Marais. Paolo Pandolfo, considerato uno dei maggiori gambisti viventi, si muoverà tra due mondi contrastanti - quello dell'età d'oro francese e quello del declino tedesco - mettendo in rilievo tutta la varietà di sentimenti che questa musica può ispirare.
Nel concerto di domenica 25 luglio, il flautista Antonio Politano, massimo esponente del flauto dolce impiegato nella musica contemporanea. Le musiche sono di Perezzani, Netti, La Licata, Sarto Corrado.
L'appuntamento di lunedì 26 luglio è quello che riguarda il lavoro di produzione che ogni anno si realizza ad Urbino grazie al lavoro dei docenti e di una sempre maggiore qualità degli allievi che partecipano ai corsi. È il consueto appuntamento dell'Orchestra Barocca FIMA, che anche quest'anno sarà diretta da Luca Guglielmi. Le musiche in programma sono di Fux, Vivaldi, W. F. Bach e J. S. Bach.
Il 27 luglio l'attrice Deda Cristina Colonna e l'arpista Mara Galassi presentano 'Sidereus Nuncius - Galileo e la Luna', un nuovo spettacolo ispirato alla vita di Galileo Galilei. Con un salto di tre secoli ci guideranno verso le tematiche proprie dell'età moderna: la rivoluzione scientifica operata da Galileo, che proprio grazie alle osservazioni sui fenomeni musicali fatte insieme al padre Vincenzo pare abbia preso le mosse. I testi sono elaborati a partire dai trattati e dalle lettere di Galileo, dai documenti del processo, dall'Aeropagitica di John Milton e da Das Leben des Galilei di Bertolt Brecht. Il programma musicale alterna brani di Vincenzo e Michelagnolo Galilei - padre e fratello di Galileo - alle avanguardistiche composizioni di Ascanio Mayone, pubblicate a Napoli nel 1609. Le due artiste, affermate esponenti dell'avanguardia barocca europea, propongono ancora una volta un felice connubio di ricerca filologica e di sapienza teatrale.
Il festival si conclude il 28 luglio con un programma realizzato dall'Ensemble laReverdie con gli allievi del Corso di Musica Medievale di Urbino e metteranno in scena il Roman de Fauvel. L'opera è un poema satirico del XIV secolo di Gervais du Bus, messo in musica da Philippe de Vitry in cui Fauvel, un asino ambizioso e stupido (il cui nome corrisponde all'acrostico in francese dei sette vizi capitali) che, baciato dalla dea Fortuna, si sostituisce al padrone di casa e viene così ossequiato sia dalle autorità religiose sia da quelle civili della città. Una trama allegorica dunque, che offrirà spunti di situazioni comiche ma anche senza dubbio di interesse musicale.
Accanto al festival e ai corsi ritorna l'appuntamento con la mostra Strumenti della Musica antica che avrà luogo dal 23 al 25 luglio nella Sala del Castellare di Palazzo Ducale e andrà a completare lo splendido scenario della musica d'arte in città. La mostra è nata nel 1993 per offrire ai costruttori di strumenti storici una vetrina in cui mostrare il loro lavoro. Se da sempre nell'immaginario collettivo Cremona è legata alla produzione di liuteria classica, il nome di Urbino è legato al ritorno dell'interesse per lo studio della musica antica in Italia. Da questo luogo negli anni Settanta sono passati tutti i nomi più importanti del settore e se Franz Brüggen, Gustav Leonhardt, Diana Poulton, Han Tol sono tra i veterani, Rinaldo Alessandrini, Paolo Pandolfo, Andrea Damiani, Enrico Gatti, Alfredo Bernardini, Mara Galassi e molti altri, rappresentano la nuova generazione di musicisti che formatisi a Urbino, qui tornano nuovamente ogni anno per suonare e insegnare a loro volta.
Cultura
13 luglio, 2010Il Festival di Urbino con corsi, concerti e mostre è uno dei must della filologia musicale. Protagonisti assoluti, dal 19 luglio, gli strumenti antichi
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Stati Uniti d'Europa - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 11 luglio, è disponibile in edicola e in app