Attualità
21 agosto, 2025Il settimanale, da venerdì 22 agosto, è disponibile in edicola e in app
L’astronauta sulla Luna in posa accanto alla bandiera l’abbiamo già visto: questa volta però la bandiera non è a strisce ma tutta rossa, e le stelle sono solo cinque, quelle che rappresentano i pilastri del comunismo in Cina. “Luna cinese” è lo strillo sulla copertina del nuovo numero de L’Espresso. Dove Mariapia Ebreo racconta la sfida di Pechino, che mira a portare i suoi uomini sul suolo del Satellite nel 2030. Non è solo un’affermazione di potere ma una scommessa tecnologica, spiega Federica Bianchi. E il direttore Emilio Carelli nel suo editoriale avverte che la sfida spaziale del Dragone si propone di ridisegnare la geopolitica del Pianeta Terra.
Nella sezione politica si parla di governo (Susanna Turco riassume l’estate di Giorgia Meloni, tra trasferte negli Usa e gestione dei ministri) e di opposizione (con un’intervista di Carelli a Goffredo Bettini sulla strategia del campo largo). E mentre Sebastiano Messina lamenta la vocazione al suicidio della sinistra, Marco Antonellis fa il punto sulle manovre del centrodestra per conquistare anche la poltrona di sindaco di Milano.
Sergio Rizzo punta il dito contro il feeling che lega magistrati e ministero della Giustizia: ma solo dei giudici indipendenti possono controllare il potere, scrive Enrico Bellavia in un commento alla riforma così fortemente voluta dal governo.
Fa scandalo l’oblio che accoglie stragi di migranti come quella che ha ucciso 23 persone a Lampedusa (ne scrive Lidia Ginestra Giuffrida), mentre dalle carceri arriva l’allarme per l’abuso di sedativi (di Margherita Abis) e per la situazione senza speranza dei tossicodipendenti (di Camillo Cantarano e Delia Cascino).
A nove anni dal terremoto le macerie ad Amatrice soffocano la coesione sociale (di Fabiola Pepe e Albertina Sanchioni). Sul fronte Salute, Luigi Mastrodonato denuncia l’abbandono dei militari vittime dell’amianto mentre Linda Di Benedetto ricostruisce l’impero di autoambulanze controllate dai plurindagati fratelli Calderone. Anna Dichiarante invece apre una pagina positiva sulle iniziative per i giovani che riescono a far rifiorire Napoli Est, come l’associazione Maestri di Strada di Ponticelli: sul canale YouTube de L’Espresso è disponibile il documentario.
Un’inchiesta di Sabrina Pisu denuncia il racket dei neonati rubati in Armenia e adottati da famiglie europee: molte sono italiane. E mentre Sabato Angieri ricostruisce l’accelerazione di Mosca in vista delle trattative per la fine della guerra, Vittorio Giardina indaga sulle ferie dorate a Dubai dei ricchi russi messi sotto embargo dall’Europa. Da Israele arrivano notizie sempre più disumane che mettono in crisi anche i vertici militari, come nota Massimiliano Panarari: Jacopo Mocchi denuncia come l’esercito di Netanyahu prenda volutamente di mira i medici di Gaza, mentre Alae al Said racconta come i soldati dell’Idf giocano al tiro al bersaglio sui civili in coda per la distribuzione di alimenti.
Buone notizie dall’economia, dove Eugenio Occorsio fa il punto sulla riscossa silenziosa dell’Unione Europea anche nel settore tecnologico dominato dagli Usa: per questo, commenta Carlo Cottarelli, i risultati dei dazi non sono così positivi come dicono i trumpiani. Intanto, scrive Fabrizio Fiorini, lo scontro tra Continenti si sposta sul fronte della privacy, che vede Usa ed Europa su posizioni opposte.
La Mostra del cinema di Venezia apre il 27 agosto e Fabio Ferzetti firma una guida ragionata ai film più interessanti. Nicola Piovani presenta il suo Cantico contro lo sterminio dei palestinesi a Giuseppe Fantasia, che scrive anche un reportage dal “museo femminista” di Trondheim, mentre Gaia Manzini recensisce l’ultimo romanzo di Mathieu Belezi e Clementino racconta a Francesca Barra il suo impegno per un rap che non inneggi alla violenza.
L’album fotografico curato da Tiziana Faraoni ci riporta alle speranze della Primavera di Praga spezzate dai carriarmati sovietici, la lettera scelta da Stefania Rossini invita all’empatia verso il dolore di ogni madre che perde un figlio, mentre due spunti di meditazione arrivano da Diletta Bellotti, che segnala le nuove strade della lotta ambientalista ideate nel Regno Unito, e da Marco Montemagno, che invita a considerare l’intelligenza artificiale come un allenatore e non come un potenziale sostituto della mente umana.
E l’Espresso chiude con un racconto di Paolo Di Paolo sull’ultima estate di Italo Calvino a Roccamare, e con l’ironica ricostruzione, firmata Loredana Lipperini, delle abbuffate estive di Alessandro Giuli, ministro della cultura in eterna campagna elettorale.
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Luna cinese - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
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