Chi ha detto che le matite servono solo per scrivere o disegnare? Quando la creatività si mette di mezzo tutto diventa possibile e Dalton Ghetti ne sa di certo qualcosa. Bottoni, chiavi, scarponi, sedie, cassette della posta e perfino la testa di Elvis Presley: dalle mani di questo straordinario scultore le matite riescono ad assumere qualsiasi tipo di forma. E se a primo impatto a colpirci è senz'altro l'originalità dell'oggetto, non è però da trascurare la tecnica con cui Dalton riesce a realizzarlo. Alcune delle sue opere, infatti, necessitano fino a due anni di meticoloso e paziente lavoro.

Una mostra a New Rochelle (NY) celebra "Le micro-sculture di Dalton Ghetti". Allestita presso la "Brother Kenneth Chapman Gallery" dello Iona College, l'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino all'8 ottobre. "Ghetti - ha affermato il direttore della Galleria, Madalyn Barbero Jordan - è senza dubbio uno dei più originali scultori dei nostri tempi. I suoi lavori sono dei veri capolavori in miniatura che semplicemente vi stupiranno".

Emigrato in America per diventare un falegname, Ghetti è in realtà nato 49 anni fa in Brasile. Metà della sua vita l'ha dedicata a perfezionare la complessa arte di scolpire la grafite. Sul suo modo di lavorare racconta: "Non compro mai le matite per lo più me le regalano i miei amici o sono pezzi trovati per strada. È difficile da spiegare - continua - ma per me è una sorta di meditazione. Sono solo nel mio studio, senza musica e mi immergo in un profondo stato di concentrazione, è come un altro stato di coscienza in cui galleggio". I suoi ferri del mestiere sono una lametta da barba, un ago per cucire e un coltello per scolpire ma il vero segreto della sua arte è la pazienza perché per realizzare quei piccoli capolavori ci vogliono mesi e mesi di applicazione.