Efficienti, gentilissimi, all'università telematica di Noverate vanno persino a prendere gli studenti alla stazione con la navetta. Ma su come funzionino esami e insegnamento, nonostante l'ottimismo dei 'tutor' e gli alti costi, non c'è chiarezza

"Università e-Campus. Sono ***, come posso aiutarla?" Buongiorno, avrei bisogno di qualche informazione su uno dei vostri corsi. "Un attimo che le passo la consulente". All'università telematica di Novedrate sono gentilissimi ed efficienti. La consulente risponde immediatamente e mi chiede a quale laurea sono interessata. Psicoeconomia, vorrei capire esattamente di cosa si tratta. "Be', è un corso un po' particolare, se vuole fissiamo un appuntamento". Per telefono non c'è modo di avere informazioni, mentre sembrano ben disposti ad aspettarmi anche fino al pomeriggio tardi e persino a venirmi a prendere alla stazione. Resto spiazzata. Venirmi a prendere? Ma perché, è molto lontano dalla stazione? chiedo. "No, ma abbiamo un servizio navetta che fa la spola per prendere gli studenti, non si preoccupi". Bene, non mi preoccupo e fisso un appuntamento per l'indomani.

Il treno ritarda di un quarto d'ora e al mio arrivo non trovo nessuno ad aspettarmi, per cui chiamo. "Salve Catia. Ritardo?, No non c'è problema, la faccio venire a prendere" mi rispondono dalla reception.

Ad aspettare insieme a me c'è uno studente di ingegneria, marcato accento campano, in trasferta per un esame. Anche lui aveva chiamato per farsi venire a prendere. Nell'attesa chiacchieriamo un po': Come ti trovi? "Mah, abbastanza bene, sto andando a fare un esame, ho studiato pochissimo, speriamo magari tengono in considerazione che sono venuto fin qui, che ci sto mettendo buona volontà".

Ma è qui è più semplice rispetto a un'università statale?  "No, non è che è più semplice. Da studiare c'è, diciamo che i professori non fanno i bastardi". Almeno questo, con quello che uno paga… "Eh sì, costa un po', però ti stanno dietro, la tutor mi ha anche telefonato per ricordarmi degli esami e sapere a che punto ero con lo studio…". Tu lavori? "Sì, per questo non potevo fare la statale, lì chiedono la presenza".

Insomma, ne vale la pena? "Se uno ha quei 300 euro al mese da investire per la sua formazione, secondo me sì".

Arriva una Multipla. Saliamo e in meno di dieci minuti siamo al campus. Mi guardo intorno: l'aspetto della ex sede dell'IBM è proprio quello di un bel palazzo di uffici; c'è parecchio verde, l'ambiente è molto tranquillo, ovattato. Per il ritorno? Chiedo all'autista. "L'ultima partenza è alle 18,15, ma se ritarda, basta che avvisa" e indica uno schieramento di cinque receptionist all'ingresso. Mi presento a uno di loro, che comunque sa già il mio nome (come alla statale, penso).

"La signora Catia Porcu?"

Chiama la consulente al telefono e poi mi chiede di aspettare 5-10 minuti. Giusto il tempo per guardarsi intorno. Le insegne indicano un ristorante al piano di sopra. Solo in alcuni angoli l'ambiente ricorda un'università. Al piano terra abbiamo: qualche stanza adibita ad aula con la classica luce al neon, (solo) due tavoloni per i gruppi di studio nella hall e (solo) due computer con maxi-desktop per connettersi. Gli studenti che vogliono fermarsi per la notte possono prendere in affitto delle camere: circa 70 euro a notte, compresi tre pasti. Sulla bacheca c'è la lettera di una studentessa che ringrazia l'e-Campus per averle permesso di coronare il suo sogno di prendere la laurea.

Ecco la consulente - una ragazza sui trenta, forse meno - che mi porta in un ufficio e mi chiede di raccontarle la mia storia, a quale corso sono interessata e perché. In tutto, l'incontro durerà più di un'ora.

Sono interessata a Psicoeconomia - le spiego - ma sto per cominciare un nuovo lavoro e non ho idea di quanto tempo libero avrò. Ho paura che sia troppo impegnativo. "Nessun corso è facile, ma con due ore costanti al giorno di studio proficuo e reale, si può dare un esame ogni mese e mezzo".

Ma gli altri studenti riescono a laurearsi in corso?
"Al massimo ci va di mezzo un anno, ma se c'è la volontà, ce la fa di sicuro". La consulente è ottimista e il suo tono è sempre incoraggiante mentre mi racconta come funziona: ci si può iscrivere in qualsiasi momento dell'anno (come riporta il sito Web) e si è 'attivi in piattaforma' in circa in dieci giorni; per i primi tre mesi non si possono dare esami (qui la consulente dà il via a lunghe riflessioni per stabilire quando mi sarei dovuta iscrivere per non perdere giorni preziosi in vista della prima sessione di esami utile). A ciascuno studente viene assegnato un tutor che lo aiuta nella parte burocratica e gli organizza il piano di studi. "C'è chi pensa che in un'università telematica si è abbandonati a se stessi. Non è così: lei non si sentirà mai sola, parlerà sempre con il suo tutor on line, che le organizzerà gli esami di volta in volta, a seconda dei suoi impegni".

Ma se ho dubbi sulle lezioni e sul programma?
"I docenti sono sempre disponibili e risponderanno a tutte le sue domande on line. E poi ci sono i seminari, davvero fondamentali: il giorno prima di ciascun esame, si tengono degli incontri di una giornata intera in cui i professori fanno un piccolo excursus di tutto il corso. È l'unico momento in cui si vede il prof di persona. Lì conviene assolutamente andare per farsi vedere, per testare le proprie conoscenze, chiarirsi i dubbi, capire quali sono gli argomenti più importanti per il docente". Altro motivo per cui conviene prendere una stanza direttamente qui, penso.

Ma se si viene bocciati, quanto tempo bisogna aspettare prima di ridare l'esame?
"In teoria si può ritentare nella stessa sessione, anche il giorno dopo", risponde la consulente.

Davvero?! - chiedo sbalordita: non devo aspettare mesi come alla statale? Mi dice che se capisco che mi ha rimandata (non usa mai la parola bocciata) perché non sono preparata, allora non mi conviene; ma se credo di essere solo stata sfortunata, allora posso riprovare anche per tre giorni di fila, per tutta la sessione. Per aiutare gli studenti che lavorano hanno 8 appelli l'anno invece che i classici 3. "Stai tranquilla (a un cero punto della conversazione siamo passate al tu) che se sei ben consapevole di avere questo impegno per tre anni, ce la fai".

E poi, se penso di aver bisogno di un aiuto, c'è sempre il 'tutor in presenza': una persona che conosce il programma e il docente e che mi fa delle lezioni private: da un minimo di due ore al mese fino a quante ne voglio. Ci sono diverse sedi a Milano, mi spiega la consulente.

"Oppure puoi optare per il programma College". Cioè? "Con il College sei preparata dal tutor per superare l'esame. Ne avrai a bizzeffe di lezioni, tutte quelle che ti servono".

Ecco i costi: 3.900 euro senza tutor in presenza, 5.900 euro se lo chiedo due ore al mese (ovvero 2.000 euro per 24 ore in un anno), 8.100 per 4 ore, 13.100 per il programma College. Per fortuna si può rateizzare, ma non a costo zero.

Chiedo se si possono prendere anche lezioni di inglese, spiegando che non l'ho mai studiato.  "Certo. Guarda, se sei proprio a digiuno ti consiglio assolutamente di fare quattro ore al mese con il tutor in presenza". La differenza di prezzo è tanta, faccio notare. "È vero - ammette - ma il tipo di assistenza è molto diverso".

Ultima domanda: le lezioni con il tutor si possono fare anche di sabato o la sera tardi? "Non lo so… ma questo non è un problema, perché poi ci si accorda, non ti preoccupare".

La ragazza chiama la sua collega e mi presenta, prende tutti i miei riferimenti e ci lasciamo, d'accordo che mi richiameranno all'inizio di ottobre (è importante che mi iscriva entro il 15, per non perdere la prima sessione di esame utile…). Davvero gentilissimi ed efficienti.

La Multipla mi riporta al treno, anche questa volta insieme a uno studente (sempre di ingegneria, accento toscano, che aveva da poco sostenuto l'esame di analisi 1 e 2). Lui è decisamente meno entusiasta del primo: "Insomma, non sono proprio contento, ci sono delle cose che non funzionano: i prof sono difficili da trovare, non ti rispondono alle email. E il tutor on line ne sa meno di me. Se mi fossi dovuto basare solo sul loro aiuto, avrei impiegato molto di più a preparare l'esame di questi otto mesi". L'esame non gli è andato male: 26. Ma a quanto pare, nessuno gli aveva detto che avrebbe potuto sostenere analisi 1 e analisi 2 separatamente. "Di cose da studiare ce ne sono tante - continua -: 80 slide (40 per un corso e 40 per l'altro), difficili perché spesso non si capiscono. Me li ha spiegate un mio amico che insegna matematica. Pensavo che sarebbe stato più semplice".

Mi spiega che il vero scoglio è lo scritto, dove ne bocciano tantissimi. All'orale meno: "Magari non ti fanno la domanda per bocciarti; ad alcuni che avevano preso 15 allo scritto hanno chiesto praticamente solo il nome e il cognome. Ma con me sono stati più cattivelli. La cosa assurda sono i 2.000 euro in più per due ore di tutor in persona al mese. Al mio danno 20 euro l'ora: con 2.000 euro facevo 100 lezioni, non 24".

Gli chiedo come sia arrivato dalla Toscana alla Brianza. "Ero andato a informarmi al Cepu per essere seguito all'università e mi avevano chiesto una cifra molto alta. Quando mi sono tirato indietro mi hanno proposto l'e-Campus, a quasi 4 mila euro". Dove comunque rimarrà, perché, dice, ormai è qui. Non spiega perché, ma a quanto pare tornare alla statale non gli conviene.