La crisi economica, lo spettro che minaccia gli Stati Uniti e mette a rischio persino la rielezione di Obama, è arrivata anche nella famiglia in giallo più famosa d'America. Homer, Marge, Bart e Lisa, in arte i Simpson, fortunatissima sit com a cartoon ideata da Matt Groening e sugli schermi negli Usa dal 1989, rischiano di non andare più in onda. A minacciare il futuro della loro vita televisiva è l'accordo tra i doppiatori e Fox, la casa di produzione della serie televisiva.
In casa Simpson si tira la cinghia da tempo, ma questo potrebbe non bastare per scongiurare la chiusura. Secondo quanto riportato dal sito internet The Daily Beast e da quotidiani internazionali come il Guardian, infatti, la Fox vorrebbe ridurre del 45% i compensi degli attori che prestano la voce ai personaggi del cartoon. I doppiatori sarebbero disponibili a ridursi gli stipendi del 30% in cambio di una piccola percentuale sui profitti del merchandising, ma il network giudica il taglio insufficiente.
Il braccio di ferro questa volta potrebbe essere decisivo per il futuro dei personaggi della serie più longeva, divertente e irriverente della Tv americana, arrivato alla sua 23esima edizione. Trasmesso in più di 100 paesi e tradotto in 50 lingue differenti, ha tenuto incollati agli schermi di tutto il mondo intere generazioni. La Fox ha davvero intenzione di chiudere uno dei suoi programmi di maggior successo? In un comunicato la produzione spiega: "Dopo ventitré stagioni, i Simpson continuano ad essere amati da milioni di persone in tutto il mondo. Crediamo che la serie possa e debba continuare, ma non possiamo produrre le prossime stagioni con l’attuale contratto. Siamo fiduciosi di poter raggiungere un accordo con il cast vocale che permetta di continuare a offrire al pubblico altri divertenti episodi per molti anni a venire".
Certo è che gli attori non paiono avere compensi da fame. Dan Castellaneta (Homer), Julie Kavner (Marge), Nancy Cartwright (Bart), Yeardley Smith (Lisa), Hank Azaria (Winchester) e Harry Shearer (Burns) incassano a testa, otto milioni di dollari l'anno. Circa 400 mila dollari a puntata, che con il taglio previsto porterebbero il guadagno a quattro milioni di dollari a testa. Un taglio inaccettabile secondo i doppiatori, che si ritengono parte integrante del successo decennale della serie. Dovremo dire addio ai Simpson? Per il momento si spera che non finisca come nel caso del cartone Futurama. Cancellato per divergenze salariali tra la Fox e i lavoratori nel 2003, ha ripreso ad andare in onda solo nel 2009