In mostra a Copenaghen i progetti più innovativi in grado di coniugare tecnologia, sostenibilità e vivibilità del territorio

Gli spazi nordici dell'architettura del paesaggio confluiscono in una mostra dal titolo ManMade Environment, fino al 22 maggio al Dansk Arkitektur Center di Copenhagen. In esposizione il meglio realizzato dai progettisti contemporanei in Scandinavia. Un viaggio virtuale che conduce il pubblico alla scoperta di 26 progetti di eccellenza nel panorama contemporaneo.

Sotto l'obiettivo il ruolo centrale che una progettazione sostenibile degli spazi verdi svolge per la riqualificazione delle aree, la costruzione di nuove infrastrutture, l'ampliamento di centri urbani e la conservazione dei territori naturali.

ManMade Environment rappresenta il connubio tra qualità architettonica e scenari di rara bellezza, dove le atmosfere della natura primordiale si fondono con soluzioni tecnologiche di una nuova era. Il paesaggio viene concepito come un soggetto articolato, nel quale natura e architettura si uniscono per creare dinamiche in grado di generare spazi fluidi e altamente fruibili.

A far da sfondo al percorso espositivo è la Scandinavia, territorio vasto e solo apparentemente inospitale. Qui l'architettura del paesaggio ha assunto una forte identità sin dall'inizio del Novecento, grazie all'opera di progettisti poliedrici e intuitivi, forse tra i primi in Europa ad aver compreso che la bellezza dell'ambiente naturale circostante si esprimeva al meglio attraverso il dialogo con la dimensione sociale e culturale dei luoghi. I progetti selezionati esprimono i contenuti di una visione nordica che ha avuto il pregio di saper tradurre il valore estetico in funzionalità.

ManMade Environment enfatizza il ruolo primario dell'architettura nell'attuare strategie di pianificazione del paesaggio sostenibili e a lungo termine, sia nei centri urbani che nelle campagne. Il pubblico viene così esortato a interpretare diverse tipologie di paesaggio: le distese di campi che costeggiano le autostrade danesi, gli spazi multidisciplinari dei centri urbani, i territori sconfinati dell'Islanda.

La mostra si articola in quattro sezioni espositive: paesaggi sociali, paesaggi delle infrastrutture, paesaggi formativi e paesaggi produttivi.

Tra i molti temi affrontati vi è quello delle società multiculturali, all'interno delle quali i bisogni sociali influiscono in modo incisivo sull'assetto del territorio. In tal senso alcuni progetti presentati propongono soluzioni che mirano a superare le barriere strutturali che in alcuni casi portano all'isolamento e alla mancanza di uno stile di vita sano.

Un utilizzo equilibrato delle risorse può essere raggiunto attraverso soluzioni architettoniche ecologiche, come nel caso del quartiere di Augustenborg a Malmö, rinominato quartiere "verde" della città negli anni Novanta, in seguito a cospicui interventi di riqualificazione. Gli autori del progetto si avvalsero allora del supporto degli abitanti del quartiere, mentre l'atmosfera tipica degli anni Cinquanta fu mantenuta con appropriati interventi di restauro degli edifici, i quali prevedevano la tutela della diversità biologica che si era sviluppata anche sui caratteristici tetti di rame delle case.

Durante lo svolgimento della mostra il DAC organizza attività didattiche e visite guidate alla scoperta di quartieri e parchi cittadini della capitale danese che sono entrati a far parte della selezione, tra cui il quartiere di Ørestad Nord e SEB Parken.

L'evento è stato fortemente voluto dal DAC e da Norsk Form, con la partecipazione in qualità di co-curatori di Finlands Arkitekturmuseum, Nordens Hus a Reykjavik ed infine Arkitekturmuseet a Stoccolma, dove la mostra si sposterà a partire dal 16 giugno e resterà aperta fino al 18 settembre 2011.

Dansk Arkitektur Center (DAC) Strandgade 27B - Copenhagen

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